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<p><span style="color:#FF0000;">ANCHE LA NATO &Egrave; DIVISA IN DUE</span>: I PAESI DELL&rsquo;EUROPA ORIENTALE, GUIDATI DAI SUPER-FALCHI POLACCHI, PREME PER FAR ADERIRE L&rsquo;UCRAINA ALL&rsquo;ALLEANZA ATLANTICA. STATI UNITI E ALCUNI PAESI DELL...

Dagospia - Lun, 15/05/2023 - 07:57
jens stoltenberg volodymyr zelensky (ANSA) - Fra i paesi membri della Nato c'è un "consenso" sul fatto che non ci sarà alcun invito formale all'Ucraina per l'adesione all'alleanza al prossimo vertice dell'11 e 12 luglio.   Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali i membri della Nato stanno trattando per determinare i prossimi passi per l'Ucraina cercando...
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Corsa Champions, frenano tutte tranne Inter e Juve. Martedì l'euro derby di Milano

Il Sole 24 Ore.com Prima Pagina - Lun, 15/05/2023 - 07:53
Non è bello, diciamo la verità. Non è bello vedere dei campioni, con lo scudetto sulle maglie, che vengono rampognati sotto la curva dai propri tifosi sul campo dello Spezia....
Categorie: Informazione

Oltraggio ad Auschwitz: spunta un chiosco dei gelati. "Questo non è un Luna Park"

Quotidiano.net - Politica & Economia - Lun, 15/05/2023 - 07:53

Berlino, 15 maggio 2023 – Un cono gelato ad Auschwitz. Un chiosco è stato aperto da qualche giorno innanzi al Lager, vende coni, cialde, gelati industriali e fatti artigianalmente, assicura il gestore che si ripromette di fare buoni affari. Ogni giorno l’ex campo di sterminio è visitato da migliaia di persone, in gran parte studenti in gruppi organizzati dalle scuole. Ma in Polonia sono cominciate le proteste, il Lager è il più grande cimitero al mondo, scrivono i giornali, un luogo della memoria, non per andare in vacanza. I nazisti vi uccisero un milione e centomila ebrei. Il portavoce del museo che gestisce il campo, Bartosz Bartyzel, dichiara che è cominciata la procedura per giungere alla chiusura del chiosco: "Sorge a 250 metri dall’ingresso, su un terreno privato su cui non abbiamo giurisdizione. Non abbiamo il potere di intervenire direttamente". "Il proprietario del terreno e il gestore del chiosco hanno stipulato un contratto – dichiara a sua volta il portavoce del municipio di Oswiecim, Andrzej Skrzpinski, da cui dipende il Lager –, ma stiamo controllando la situazione giuridica, forse non si ha il diritto di esercitare un’attività privata a Auschwitz".

Nel campo è vietato mangiare e usare i telefonini, ma ogni giorno i sorveglianti sono costretti a intervenire. I visitatori si comportano come se fossero in gita, mangiano i panini e bevono birra durante la visita. E si scattano selfie, innanzi alla scritta ’Arbeit macht frei’, il lavoro rende liberi, posta all’ingresso. Alcune settimane fa, una ragazza italiana si è fatta fotografare in posa romantica dal fidanzato sui binari che conducono al campo, e ha messo la foto su Facebook. I ragazzi fanno a gara a chi va più veloce in equilibrio sui binari, e più a lungo senza cadere, come se si trovassero in una Luna Park. "Vendere e comprare un cono ad Auschwitz non è solo una dimostrazione di cattivo gusto – commenta Bartyzel –, ma un oltraggio ai morti. Si viene fino al campo e si ignora la storia? O a molti non importa". Avviene anche a Buchenwald, il Lager a otto chilometri da Weimar, nella foresta di faggi dove Goethe andava a passeggio. "In inverno, quando nevica, vengono a sciare e andare sugli slittini – ha denunciato il responsabile del campo Christian Wagner –, sciano sul prato tra le tombe, sono 3mila, ma le vittime furono 56mila. In primavera ed estate vengono a fare pic-nic e grigliano wurstel" A Buchenwald morì la principessa Mafalda di Savoia. A Berlino; tra i tre e quattro milioni di turisti visitano ogni anno il Denkmal per gli ebrei uccisi nella Shoah, inaugurato nel maggio del 2005, in pieno centro di fianco alla Porta di Brandeburgo.

L’architetto americano di origine ebrea, Peter Eisenman, 90 anni oggi, ha costruito 2.711 steli in cemento, di altezza variabile, fino a due metri, su 19mila metri quadrati, quasi due campi di calcio. Dall’alto sembrano onde. I ragazzi si aggirano tra le steli, come in un labirinto, saltano da una all’altra, ridano e gridano, le coppiette si baciano. Molti protestano per la mancanza di rispetto. "L’avevo previsto – commenta Eisenman –, non si può proteggere il mausoleo come un lager, sarebbe una sconfitta. I giovani si sentono liberi ma spero che pensino dove si trovano e perché".

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Boom delle esportazioni italiane in Cina, e non è chiaro il perché

Il Sole 24 Ore.com Prima Pagina - Lun, 15/05/2023 - 07:49
Secondo Bloomberg, l’export del nostro Paese verso Pechino, guidato dai prodotti farmaceutici, si è triplicato in poco più di un anno. Il problema è che anche gli esperti faticano a spiegarne il motivo
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Apple, il fornitore taiwanese Foxconn investirà 500 mln $ in India

Il Sole 24 Ore.com Prima Pagina - Lun, 15/05/2023 - 07:43
Il nuovo sito sorgerà nello stato meridionale di Telangana, produrrà AirPods e creerà 25mila posti di lavoro
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Amazon, il cloud frena. L’intelligenza artificiale è la scommessa globale

Il Sole 24 Ore.com Prima Pagina - Lun, 15/05/2023 - 07:41
Focus. Nell’ultimo trimestre conti oltre le stime di consensus. Il gruppo peròdeve trovare il giusto equilibrio tra investimenti e contenimento dei costi
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L’ascensore è installabile anche in caso di voto contrario dell’assemblea condominiale

Il Sole 24 Ore.com Prima Pagina - Lun, 15/05/2023 - 07:31
Barriere architettoniche: per la Cassazione il regolamento condominiale non può limitare l'installazione. E non possono farlo il no di singoli condòmini, o delle delibere assembleari
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Maltempo: allerta rossa in Sicilia, arancione in Emilia Romagna e gialla in 6 regioni

Il Sole 24 Ore.com Prima Pagina - Lun, 15/05/2023 - 07:22
Previste ancora piogge. Sotto la lente della Protezione civile anche Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia
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Generazione di mezzo la più compressa

Quotidiano.net - Politica & Economia - Lun, 15/05/2023 - 07:16

UNA LENTA ma inesorabile rivoluzione demografica sta dilatando, sempre di più nel tempo, i nostri bisogni che sono diventati molto diversi da quelli della generazione precedente, in cui lavoro e famiglia erano più stabili. Il quadro attuale, infatti, così come è stato fotografato dall’Istat, vede un tasso di natalità sempre più basso, con una media di 1,25 figli per ogni donna, mentre la soglia di ricambio è fissata a 2,1. A questo va aggiunta la longevità della popolazione: nel 2021 raggiunti i 65 anni di età la prospettiva di vita era di altri 21,6 anni per le donne e 18,2 anni per gli uomini, ma nel 2060, salirà rispettivamente a 26 e 22,4 anni. La più penalizzata è la generazione di mezzo, che si trova a dover sostenere economicamente dei figli che riusciranno a raggiungere la completa autonomia finanziaria sempre più in là negli anni. "Secondo uno studio della Fondazione Bruno Visentini di Roma – spiega Stefano Volpato, direttore commerciale di Banca Mediolanum – nel 2020 un giovane di 20 anni raggiungeva mediamente l’età della totale indipendenza a 38 anni, nel 2030 la conquisterà addirittura a 48. I giovani della mia generazione, invece, un mese dopo aver finito di studiare spesso erano già indipendenti e potevano sostenere la propria famiglia anziché essere aiutati dai propri cari".

Allo stesso tempo, la generazione di mezzo si trova a dover provvedere a genitori sempre più anziani e che necessitano di un’assistenza socio-sanitaria puntuale ed efficiente. Già oggi, circa il 34% delle famiglie italiane deve occuparsi di una persona non autosufficiente. In futuro la situazione non potrà che peggiorare perché, per via della bassa natalità, si ridurrà il numero dei familiari che possono prendersi cura dei propri cari. "La generazione di mezzo – sottolinea Volpato – si deve attrezzare sempre di più per trovare delle soluzioni di efficientamento dei propri risparmi, trasformandoli in investimenti. Anche perché, oggi c’è una maggiore discontinuità lavorativa – che colpisce anche la fascia tra i 55 e i 65 anni – e che va considerata nell’ambito di una corretta gestione, o meglio pianificazione, dei nostri risparmi".

p. b. m.

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Leva volontaria, l’ipotesi della premier Meloni

Il Sole 24 Ore.com Prima Pagina - Lun, 15/05/2023 - 07:11
Il presidente del Senato Ignazio La Russa, favorevole a una “mini naja di 40 giorni”, sempre su base volontaria, annuncia a breve un ddl in merito a palazzo Madama
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L’ascensore è installabile anche in caso di voto contrario dell’assemblea condominiale

Il Sole 24 Ore.com Prima Pagina - Lun, 15/05/2023 - 07:07
Barriere architettoniche: per la Cassazione il regolamento condominiale non può limitare l'installazione. E non possono farlo il no di singoli condòmini, o delle delibere assembleari
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Modello 730, guida alle detrazioni e al rimborso: come avere i soldi a luglio (in busta paga)

Corriere.it - Economia - Lun, 15/05/2023 - 07:06
È già possibile inviare il modello 730 precompilato. Prima si fa, prima arrivano i rimborsi. Il termine finale è il 2 ottobre. Dagli ascensori al 110%, le agevolazioni per pagare meno
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Le cause della denatalità? Stipendi bassi e mancanza di servizi

Il Sole 24 Ore.com Prima Pagina - Lun, 15/05/2023 - 07:00
Sette giovani su 10 vorrebbero almeno due figli, quasi l’80% delle donne teme per il proprio lavoro
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Borsa, Tokyo apre positiva. Cina e Hong Kong vicine allo zero

Il Sole 24 Ore.com Prima Pagina - Lun, 15/05/2023 - 06:59
La piazza giapponese mostra entusiasmo , malgrado la correzione degli indici azionari Usa
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Bono Vox: "Mio padre mi ha amato solo grazie a Pavarotti"

Quotidiano.net - Politica & Economia - Lun, 15/05/2023 - 06:33

Napoli, 15 maggio 2023 – Come dice lo striscione che inneggia al terzo scudetto bianco azzurro in Corso Umberto I a Napoli "È succies’". È successo pure che in un’umida notte di maggio, mese cruciale già di suo per la canzone partenopea, l’irlandese più famoso al mondo abbia voluto raccontarsi tra i fregi e i velluti del San Carlo. L’ha fatto sabato scorso tirando fuori tutto il Bono Vox che gli si agita dentro, senza trascurare il Paul David Hewson che da quarant’anni lo guarda sottecchi divincolarsi sui palchi col suo istrionismo contagioso. Materia buona per un romanzo di Louis Stevenson (o la cartella clinica di un bravo analista) che l’uomo di One ha provato a ordinare lo scorso autunno nelle 696 pagine dell’autobiografia Surrender: 40 canzoni, una storia, diventata ora un evento teatrale in bilico tra il reading e il concerto, approdato dopo un breve tour giunto nel più antico teatro lirico al mondo.

"L’opera è sempre dietro l’angolo" ricorda il frontman degli U2 nel suo memoir e a quel melodramma è legato il complesso rapporto col padre sviscerato dalla storia scritta, cantata e recitata spaziando da With or without you a Vertigo a Sunday bloody sunday, Pride (in the name of love), Where the streets have no name, Desire, Beautiful day coi colori di Kate Ellis al violoncello, Gemma Doherty all’arpa e del produttore Jacknife Lee a computer e percussioni.

"Ma mio padre era un tenore, ma non ha mai sostenuto le mie ambizioni di cantante" ha raccontato l’affabulatore dublinese a una platea in cui sedevano pure il dj e producer Martin Garrix, l’ex campione del mondo Marco Materazzi, quello inglese Peter Crouch, l’attore Francesco Di Leva, il ministro Gennaro Sangiuliano, Nicoletta Mantovani e Alice Pavarotti. "La domenica ci trovavamo al Finnegan’s, il nostro pub. Lì c’era una stanza, la Sorrento Lounge, dove rimanevamo in silenzio finché lui non se ne usciva chiedendomi: niente di nuovo o di sorprendente? E la conversazione dopo un po’ cadeva. Una volta gli dissi se trovava nuovo o sorprendente il fatto che il grande tenore Luciano Pavarotti m’aveva cercato. “Ha chiamato te, un baritono che si crede tenore? Ha per caso sbagliato numero?“. E io: “Vuole che gli scriva una canzone, chi è l’idiota io o lui?“. E mio padre: “Lui di sicuro“. Quando ho cantato per la prima volta a Modena al Pavarotti & Friends l’ho portato con me. Gli ho pure presentato Lady D e lui che aveva sempre definito la Corona un peso insopportabile si è sciolto in un gran saluto: 800 anni di oppressione svaniti in 8 secondi!".

L’intervento al cuore del 2016, la nascita degli U2 il matrimonio con Alison Stewart ("che m’ha salvato da me stesso"), la benedizione a Castel Gandolfo di Giovanni Paolo II, la solidarietà ("Una parte di noi è ancora in Etiopia"), la figura dell’ex manager Paul McGuinness, descritto come un "Winston Churchill del rock": tutto serve a raccontare i dubbi della popolarità. "Non eravamo pronti per diventare degli adesivi da paraurti, frequentavamo una comunità cristiana e ai fasti dello spettacolo preferivamo i testi di San Francesco d’Assisi. The Edge, in particolare, non reggeva l’idea di diventare un discepolo di Gesù e un apostolo dei Ramones. Tentò di tirarsi indietro e io pensai di seguirlo, ma McGuinness ci prese da una parte dicendo: così Dio vi avrebbe detto di smettere? Bene, allora spiegateglielo voi a Dio che avete firmato il contratto per un tour negli Stati Uniti".

E in America gli U2 si riformeranno dopo l’estate per la loro prima residency a Las Vegas, The Sphere, al via il 29 settembre. Accennata ogni volta che il racconto incrocia gli incontri col padre al Finnegan’s Pub, lo show si conclude con una versione a cappella di Torna a Surriento, eseguita sabato sera due volte a favore di telecamera (da queste presentazioni nascerà un docufilm per Apple Tv), in una specie di grammelot dagli echi partenopei. Saluti finali con tutta la sala in piedi a intonare ‘O surdato ‘nnammurato.

All’ombra del Vesuvio, Bono s’è aggirato per quattro giorni tra piazze, palazzi, musei e ristoranti, festeggiando mercoledì i suoi 63 anni e visitando pure la cappella Sansevero dove, colpito dal Cristo Velato di Giuseppe Sammartino, ha appoggiato il telefonino accanto alla statua lasciando crepitare nell’aria i versi della Someone else’s tears composta con Zucchero. Poi ha scritto sul libro degli ospiti: "Il Cristo Velato sta piangendo lacrime di qualcun altro. Grazie".

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"Mio padre mi ha amato solo grazie a Pavarotti"

Quotidiano.net - Politica & Economia - Lun, 15/05/2023 - 06:33

di Andrea

Spinelli

Come dice lo striscione che inneggia al terzo scudetto bianco azzurro in Corso Umberto I a Napoli "È succies’". È successo pure che in un’umida notte di maggio, mese cruciale già di suo per la canzone partenopea, l’irlandese più famoso al mondo abbia voluto raccontarsi tra i fregi e i velluti del San Carlo. L’ha fatto sabato scorso tirando fuori tutto il Bono Vox che gli si agita dentro, senza trascurare il Paul David Hewson che da quarant’anni lo guarda sottecchi divincolarsi sui palchi col suo istrionismo contagioso. Materia buona per un romanzo di Louis Stevenson (o la cartella clinica di un bravo analista) che l’uomo di One ha provato a ordinare lo scorso autunno nelle 696 pagine dell’autobiografia Surrender: 40 canzoni, una storia, diventata ora un evento teatrale in bilico tra il reading e il concerto, approdato dopo un breve tour giunto nel più antico teatro lirico al mondo.

"L’opera è sempre dietro l’angolo" ricorda il frontman degli U2 nel suo memoir e a quel melodramma è legato il complesso rapporto col padre sviscerato dalla storia scritta, cantata e recitata spaziando da With or without you a Vertigo a Sunday bloody sunday, Pride (in the name of love), Where the streets have no name, Desire, Beautiful day coi colori di Kate Ellis al violoncello, Gemma Doherty all’arpa e del produttore Jacknife Lee a computer e percussioni. "Ma mio padre era un tenore, ma non ha mai sostenuto le mie ambizioni di cantante" ha raccontato l’affabulatore dublinese a una platea in cui sedevano pure il dj e producer Martin Garrix, l’ex campione del mondo Marco Materazzi, quello inglese Peter Crouch, l’attore Francesco Di Leva, il ministro Gennaro Sangiuliano, Nicoletta Mantovani e Alice Pavarotti. "La domenica ci trovavamo al Finnegan’s, il nostro pub. Lì c’era una stanza, la Sorrento Lounge, dove rimanevamo in silenzio finché lui non se ne usciva chiedendomi: niente di nuovo o di sorprendente? E la conversazione dopo un po’ cadeva. Una volta gli dissi se trovava nuovo o sorprendente il fatto che il grande tenore Luciano Pavarotti m’aveva cercato. “Ha chiamato te, un baritono che si crede tenore? Ha per caso sbagliato numero?“. E io: “Vuole che gli scriva una canzone, chi è l’idiota io o lui?“. E mio padre: “Lui di sicuro“. Quando ho cantato per la prima volta a Modena al Pavarotti & Friends l’ho portato con me. Gli ho pure presentato Lady D e lui che aveva sempre definito la Corona un peso insopportabile si è sciolto in un gran saluto: 800 anni di oppressione svaniti in 8 secondi!".

L’intervento al cuore del 2016, la nascita degli U2 il matrimonio con Alison Stewart ("che m’ha salvato da me stesso"), la benedizione a Castel Gandolfo di Giovanni Paolo II, la solidarietà ("Una parte di noi è ancora in Etiopia"), la figura dell’ex manager Paul McGuinness, descritto come un "Winston Churchill del rock": tutto serve a raccontare i dubbi della popolarità. "Non eravamo pronti per diventare degli adesivi da paraurti, frequentavamo una comunità cristiana e ai fasti dello spettacolo preferivamo i testi di San Francesco d’Assisi. The Edge, in particolare, non reggeva l’idea di diventare un discepolo di Gesù e un apostolo dei Ramones. Tentò di tirarsi indietro e io pensai di seguirlo, ma McGuinness ci prese da una parte dicendo: così Dio vi avrebbe detto di smettere? Bene, allora spiegateglielo voi a Dio che avete firmato il contratto per un tour negli Stati Uniti".

E in America gli U2 si riformeranno dopo l’estate per la loro prima residency a Las Vegas, The Sphere, al via il 29 settembre. Accennata ogni volta che il racconto incrocia gl’incontri col padre al Finnegan’s Pub, lo show si conclude con una versione a cappella di Torna a Surriento, eseguita sabato sera due volte a favore di telecamera (da queste presentazioni nascerà un docufilm per Apple Tv), in una specie di grammelot dagli echi partenopei. Saluti finali con tutta la sala in piedi a intonare ‘O surdato ‘nnammurato.

All’ombra del Vesuvio, Bono s’è aggirato per quattro giorni tra piazze, palazzi, musei e ristoranti, festeggiando mercoledì i suoi 63 anni e visitando pure la cappella Sansevero dove, colpito dal Cristo Velato di Giuseppe Sammartino, ha appoggiato il telefonino accanto alla statua lasciando crepitare nell’aria i versi della Someone else’s tears composta con Zucchero. Poi ha scritto sul libro degli ospiti: "Il Cristo Velato sta piangendo lacrime di qualcun altro. Grazie".

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Mattia il predestinato vince Amici 2023: "È un sogno”

Quotidiano.net - Politica & Economia - Lun, 15/05/2023 - 01:02

È Mattia il vincitore di Amici 2023. Ha lottato, si è messo in gioco e ha stravinto. È stato il pubblico a impalmare il ballerino sul gradino più alto del podio, arrivato in finalissima con la sua discreta presenza e tantissima emozione, per uscire dai conteggi finali con la corona da re. “È un sogno!”. Ci sono voluti due anni, ma alla fine Mattia Zenzola ce l’ha fatta. “Maria, mi hai cambiato la vita. Sono venuto qui a 17 anni, non stavo passando un bel periodo per il Covid di papà, ma qui mi avete fatto sentire a casa”. Il ballerino aveva già tentato di scalare il programma nell’edizione dell’anno scorso, ma poi un infortunio alla caviglia gli ha sbarrato la strada. Un inciampo così traumatico che Raimondo Todaro, il suo coach, ha ottenuto uno strappo al regolamento: e Mattia è rientrato in gara nell’edizione di Amici di quest’anno. Resta l’amaro in bocca per la sconfitta di Angelina Mango: la favorita dei bookmaker non ce l’ha fatta. “Scrivere canzoni vuol dire parlare. Non sono brava a parlare, così dico qualcosa di concreto”, ha detto la 22enne uscendo di scena.

Il premio finale di Amici

Oltre alla mega coppa d’oro, il vincitore assoluto del Serale di Amici incasserà il premio più ghiotto: 150mila euro in gettoni d’oro. Ad Angelina andrà il premio di consolazione (si fa per dire) che ammonta a 50 mila euro per aver vinto la categoria dei cantanti.
 

Premio della critica ad Angelina

La giuria dei giornalisti ha assegnato il ‘Premio della critica Tim’ alla meravigliosa voce di Angelina, che stravince con 13 preferenze. “Non posso non ringraziarvi – risponde la cantante – per me vale tantissimo. È il risultato di tanto lavoro, impegno e amore, quindi grazie". Nonostante fosse la super favorita per la vittoria, Angelina non è riuscita a raggiungere la vetta. Almeno per ora. Ma la cantante ha sbancato tutto il resto, a lei vanno i 50mila euro come vincitrice della categoria canto, il ‘Premio della critica’ assegnato dai giornalisti il ‘Premio delle radio’. Dalla sua parte anche Cristiano Malgioglio: “Mi auguro con tutto il cuore che tu possa vincere l’Eurovision, una come te farebbe battere il cuore all’Europa intera. Sei me-ra-vi-glio-sa!”.

A chi vanno gli altri premi

La platea giudicante e la community Tim ha assegnato 30mila euro un gettoni d’oro a Isobel, che “più di tutti ha saputo coniugare passione e talento”. Aaron è tornato in studio, mandando il pubblico in delirio, per il ‘Premio delle radio’, ma è ancora Angelina a potarselo a casa. Tutti i cantanti invitati al Festival di RadioZ e al tour estivo ‘Rds Summer Festival’. Premio Oreo per l’impegno e l’unicità a Wax, che incassa anche 20mila euro in gettoni d’oro. Premio Marlù ai quattro finalisti – Isobel, Mattia, Wax e Isobel – del valore di 7mila euro a testa.

Contratti di lavoro per i ballerini

Isobel non conquista il trofeo, ma vince tutto il resto. Un contratto di due anni con gli agenti Beyoncè – l’agenzia AMCK Dance – un invito alle audizioni del musical Chicago e un contratto di 6 mesi per lo spettacolo Corus Line, che in autunno girerà la Spagna con Isobel in un ruolo da solista. È stato Roberto Bolle ad assoldare Mattia per la prossima edizione di ‘On Dance’, il ballerino si aggiudica anche un contratto di lavoro con lo spettacolo di danza ‘Burn The Floor’.

Quando escono i cd di Angelina e Wax

Stanno per uscire gli Ep con i brani inediti dei cantanti di Amici. Il 19 maggio uscirà il disco di Angelina Mango, ‘Voglia Di Vivere’. Il 26 maggio è la data di lancio per il primo cd di Wax. Il 5 giugno tocca ai brani di ‘Universale’, il primo Ep di Aaron. Tutti i dischi sono disponibili in pre-order su Amazon con le copie autografate in edizione limitata, mentre dal 12 maggio sono disponibili pre-sale tutti i singoli dei tre cantanti di Amici.

L’emozione della finalissima

La temperatura sale, lo studio diventa rovente per il duello della finalissima tra un ballerino e una cantante. È la volta di Mattia contro Angelina. “Complimenti a entrambi: è una bellissima finale”, è l’iniezione di adrenalina di Giuseppe Giofrè. Mattia apre la finalissima con una coreografia di modern, Angelina propone una sua versione con le barre di ‘Wild thoughts’. Dopo le prime esibizioni, Mattia è in testa al televoto. Nuova manche. Mattia punta tutto sulla tecnica con un passo a due su ‘Boa Sorte’, Angelina canta Siri di ThaSupreme.

Angelina: “È grazie a mio fratello se amo cantare”

Il finale di ‘Boa Sorte’ è intrisa di amore: Angelina la dedica alla persona più importante. “Vorrei dedicare questa canzone a mio fratello – dice Angelina riferendosi al fratello maggiore, Filippo Mango – perché è l'unico che sa di cosa parlo quando dico cosa vuol esser essere da una certa di identità. È grazie a lui se amo fare questo lavoro”.

La febbre sale

Mattia balla una rumba con un tocco sensuale, ma delicato, sotto una pioggia di petalo rossi. “Noi partiamo da dove è iniziato tutto: il primo inedito di Angelina”, annuncia Lorella Cuccarini. “Voglia di vivere” sta andando alla grande: 4 milioni e mezzo di stream su Spotify. È la volta dei Queen, con una memorabile interpretazione a passo di danza di ‘Don’t stop me now’. Mattia rimane in testa alla classifica provvisoria del televoto, inaspettatamente il pubblico da casa sembra orientato a spedire il ballerino sul podio. “Un pezzo struggente di Angelina: Mani Vuote”, dice Lorella presentando un altro inedito di Angelina. “In finale non poteva mancare un tango, Mattia lo balla con Benny”, presenta Emanuel Lo. “Angelina fa un’altra delle sue magie – dice Lorella – ha preso un pezzo anni Settanta e lo ha riscritto. Anche questa è Angelina”. E ‘Abbronzatissima’ diventa mambo.

Circuito ballo: Mattia in finalissima, Isobel prima eliminata

Prima sfida a posso di ballo, tre esibizioni a testa i due ballerini rimasti in gara. “Mattia contro Isobel: chi tra voi vincerà, andrà alla finalissima”, annuncia Maria. E la gara ha inizio. Il televoto premia Mattia, che torna sotto i riflettori con un passo doble molto intenso, prima in stile flamenco, poi sulla samba e alla fine chiude su una versione sensuale di ‘Cry to me’. “Mattia è il top”, annuncia Raimondo Todaro. “Stiamo per vedere un bellissimo quadro, solare e pieno di vita. Esattamente come Isobel: meravigliosa”, sottolinea Alessandra Celentano. E Isobel appare vestita di bianco, energica e determinata a raggiungere il podio. “È così che si fa questo lavoro”, commenta il giudice Giuseppe Giofrè, stasera a riposo per lasciare spazio al televoto. Malgioglio è pazzo per entrambi: “Mattia molto sensuale, Isobel è luce”. L’emozione è alle stelle, Mattia si fa prendere dall’ansia. Alla fine delle tre esibizioni, ad andare alla finalissima è Mattia. Isobel non convince il pubblico, nonostante il suo ‘quadro’ su Evita Peron in cui balla, recita e canta ‘Don’t cry for me Argentina”. E si commuove sul finale. Standing ovation per la ballerina australiana. “Questo percorso è stato il mio sogno per cinque anni, secondo me abbiamo vinto tutti”, ha detto Isobel prima di lasciare lo studio.

Circuito canto: Angelina in finalissima, Wax secondo eliminato

Wax apre lo spareggio dei cantanti per la finalissima, segue Angelina con ‘The way you make me feel’. A fare la differenza tra i due cantanti rimasti in gara sono stati gli inediti. Wax sfodera il suo flow cantando “Anni 70’, Angelina ha riosposto con ‘Ci pensiamo domani’. Entrambe le canzoni sono uscite venerdì e stanno già spopolando sulle piattaforme. Lo stile di Wax inonda il palco con ‘Fenomeno’, Angelina mostra tutta la sua straordinaria voce e fa battere il cuore allo studio. Con ‘Solite pare’ di Sfera Ebbasta, Wax chiude le sue esibizioni del circuito canto, Angelina si converte alle barre improvvisando in napoletano sul brano ‘Senza di me’ di Gemitaiz. “Siete due colori della musica italiana: da una parte l’urban (Wax), dall’altra parte il pop (Angelina)”, ha detto Michele Bravi ai due avversari. "Wax è molto teatrale, si mangia il palco. Angelina, tieniti la tua fragilità che è molto bella, ti fa crescere”, commenta Malgioglio. Si chiude il televoto e il conteggio è tutto per Angelina. E il pubblico in studio è in delirio.

Luigi Strangis: “La mia vita è cambiata”

All’inizio dell’ultima puntata del Serale di Amici, un grande ritorno. I quattro finalisti al centro dello studio, si apre lo scrigno e appare il trofeo. E con la mega coppa tinta di oro arriva anche Luigi Strangis, il vincitore di Amici 2022. “Un anno fa sono uscito da questo studio e la mia vita è cambiata. Questa coppa sarà solo per uno di voi – ha detto Luigi – ma non significa che per gli altri non ci sia futuro. Amici è una scuola, che rifarei altre mille volte per quello che ho imparato. Godetevela, divertitevi e date il massimo, soprattutto”.

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Nuova Grand Cherokee 4xe, abbiamo provato l'ammiraglia Jeep ibrida plug-in

Il Sole 24 Ore.com Prima Pagina - Lun, 15/05/2023 - 00:01
La quinta serie della più grossa delle Jeep è nuova da cima a fondo e completa l'elettrificazione della gamma europea del brand solo suv di Stellantis.
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Vertici Rai, parte il valzer: oggi il nuovo amministratore delegato

Quotidiano.net - Politica & Economia - Dom, 14/05/2023 - 23:51

Roma, 15 maggio 2023 – Occhi puntati sul Consiglio di amministrazione di viale Mazzini, che stamattina alle 10.30 ufficializzerà la nomina del nuovo amministratore delegato Roberto Sergio . Starà al nuovo ad, poi, cooptare il direttore generale nella persona di Giampaolo Rossi , già consigliere in quota FdI e uomo di fiducia della premier, che non lo ha voluto come ad solo perché il cda scade tra un anno, ma è predestinato alla poltrona più alta. A partire di qui comincerà il delicato e difficile valzer delle poltrone di dirigenti, giornalisti, conduttori del servizio pubblico.

Partendo dai tre telegiornali. Al Tg1 la premier vuole fortemente Gian Marco Chiocci . Un esterno, dall’Adnkronos, che perciò ha già suscitato come in altre occasioni la levata di scudi da parte dei Cdr. L’alternativa, ma in calo, è l’attuale direttore del Tg2 Nicola Rao . Il quale a sua volta Palazzo Chigi gradirebbe moltissimo lasciare al proprio posto. Ma che i due delle tre testate siano appannaggio di Fratelli d’Italia pare davvero poco plausibile. Per il tg del secondo canale si fa perciò avanti il nome di Antonio Preziosi , in quota Forza Italia. Mentre di certo c’è solo che Mario Orfeo rimane al Tg3 in rappresentanza del centrosinistra. In aria di conferma anche Paolo Petrecca (FdI) a Rainews. Alla direzione di Radiorai dovrebbe passare invece Simona Sala , che beneficia del gradimento di Pd e 5 Stelle. Vendendo alle importanti direzioni delle strutture, il Daytime lasciato libero da Sala dovrebbe esser appannaggio dell’attuale vice, Angelo Mellone , che gode della fiducia della premier. La Lega dovrebbe ottenere il controllo della prima serata (Primetime) con Marcello Giannamea . L’importante settore degli approfondimenti, quello di Report e delle altre trasmissioni giornalistiche per intendersi, dovrebbe invece esser affidato a Paolo Corsini , quota centrodestra.

Ma gli incarichi non si fermano qui. I 5 Stelle rivendicano un posto per Giuseppe Carboni, rimasto in panchina dopo l’avvicendamento al Tg1. Si parla di Rai Parlamento, ma il partito di Giuseppe Conte vuole una direzione di spessore e capacità di spesa come sono la Fiction, la Cultura o il Cinema: tutte perciò oggetto di contendere con il Pd. E la cosa non è irrilevante. Perché il consigliere di amministrazione indicato dai 5 Stelle, Alessandro Di Majo , è stato già determinante per le dimissioni di Carlo Fuortes da ad. E potrebbe esserlo altrettanto per il via libera al giro di nomine in arrivo col nuovo tandem Sergio-Rossi. Si esprimeranno infatti a favore i consiglieri di area Lega e FI, Igor De Biasio e Simona Agnes , contro Francesca Bria (Pd), orientato all’astensione Riccardo Laganà (in rappresentanza dei dipendenti). Se anche Di Majo votasse contro o si astenesse (che vale come voto contrario), diventerebbe determinante il voto della presidente Marinella Soldi , la cui vicinanza a Matteo Renzi non rassicura per niente il governo. Ragion per cui a palazzo Chigi si cerca di guadagnare la non belligeranza di Di Majo, il quale però non ha sciolto la riserva.

Quanto a trasmissioni e conduzioni, Bruno Vespa è confermato in toto, mentre l’allarme per la censura a Report e Sigfrido Ranucci par essere rientrato. Confermata un’altra stagione anche della Mezz’ora di Lucia Annunziata , si dovrebbero rivedere anche Riccardo Iacona e Marco Damilano su Rai 3. Dove Agorà , oggi affidata a Monica Giandotti , potrebbe andare a Manuela Moreno di Tg2 Post . Sempre su Rai3 in arrivo dall’esterno Luca Barbareschi . Mentre al preserale di Rai1 dovrebbe approdare lo speaker di alcune iniziative di FdI, Pino Insegno, al posto di Flavio Insinna . Calano invece le quotazioni di un ritorno di Massimo Giletti .

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Centri storici svuotati, spariti centomila negozi: il deserto in dieci anni. E sale l’allarme sicurezza

Quotidiano.net - Politica & Economia - Dom, 14/05/2023 - 23:22

"Rischio desertificazione", si allarmano i tecnici. "Mortalità di impresa", traducono i commercianti. "Vetrine vuote e serrande abbassate", paventano i cittadini. Ovunque: sguardi smarriti e cartelli "affittasi", in centri storici travolti da un’insidiosa demografia d’impresa. L’Italia post Covid fa i conti con le mutazioni del commercio. Nei salotti buoni delle città, quasi centomila negozi spariti in dieci anni. E tolte Milano, Roma, Napoli – realtà multicentriche che fanno storia a sé – emerge una travolgente omogeneità di problemi. Basta aprire la cartina e puntare il faro su qualsiasi capoluogo di regione o di provincia: fotografia sovrapponibile. Da Nord a Sud, la replica è ossessiva.

Secondo la più recente indagine di Confcommercio, presentata quest’anno e basata sulle variazioni 2012-2022 in 120 città italiane, l’evoluzione è feroce. I primi otto settori complessivamente censiti segnano -19,4% in termine di "numerosità di punti vendita". Alimentare -7,6%, tabacchi -2,8%, mobili e ferramenta -30,5%, libri e giocattoli -31,5%, vestiari e calzature -21,8%, carburanti -38,5% precipitano su un piano inclinato. Male gli ambulanti (-19,8%). Si salvano solo farmacie (+12,6%), telefonia e computer (+10,8%).

Ristorazione (+4%) e alloggi (+43%), favoriti dal boom degli affitti brevi, sono l’altro specchio della rivoluzione in corso nella maggior parte dei centri storici. È la vittoria delle "città svago" dove, per ragioni di mercato, redditività e servizi, i residenti si assottigliano, i visitatori aumentano e gli stessi lavoratori consumano in modo più selezionato (delivery e tecnologia, su tutti). Insomma, altre esigenze, altre vetrine. Ma il frenetico turnover delle insegne non basta a coprire i vuoti. L’affettuosa ma spaesata clientela ondeggia verso gli ipermercati di periferia o le superfici specializzate, oppure partecipa al rito onnivoro dell’acquisto online, fatalmente dominato dai maggiori player di settore. Un mercato sfidante: la riduzione della domanda ’fisica’ (soddisfatta dalle piattaforme multinazionali) supera infatti gli incrementi generati dall’attività online dei piccoli negozi calcolata in forma aggregata.

E se i centri storici si svuotano, la comunità si impoverisce, la sicurezza percepita diminuisce e il rischio criminalità si impenna. Perché, come ricorda Confcommercio, "è l’addensamento commerciale a fare ricco il territorio" e "la densità commerciale ridotta o decrescente sembra avere impatti rilevanti sul disagio sociale". È anche la perdita di genius loci a preoccupare. Perché se ad ogni insegna storica o artigiana si sostituisce un franchising o un brand internazionale, muore un pezzo di diversità italiana e ogni città diventa uguale all’altra. Efficiente e competitiva, ma con ridotta personalità. E in prospettiva, a maggior rischio di crisi o di avvitamento quando la ridondanza di cartoline sovrapponibili partorirà una nuova selezione con stretta finale al pluralismo distributivo. Un commercio dove a lato della grande distribuzione resistano solo minimarket e brand internazionali non sembra nell’interesse del Paese.

Così allarmi e proteste si moltiplicano. Il combinato disposto di caro affitti, caro energia e polarizzazione dell’offerta nei centri commerciali rappresenta una zavorra insostenibile. A Bologna, solo nel 2022, un negozio chiuso ogni 24 ore. A Modena, meno 137 esercizi in dieci anni. Ascom Forlì segnala centinaia di negozi sfitti (censimento 2023). Ravenna assorbe la chiusura di esercizi storici e rilancia sulla ristorazione; come Rimini, dove bar e negozi di abbigliamento si arrendono al nuovo corso. Monza rimarca come sia finita la corsa ad accaparrarsi un affaccio nella zona nobile. In nome della rigenerazione urbana Bergamo e Brescia assegnano un contributo a fondo perduto da mille a tremila euro ai negozianti del centro. Pistoia denuncia la sparizione di 213 attività in dieci anni (da 517 a 377). Nello stesso periodo Pisa dimezza gli ambulanti e perde il 29% di dettaglianti. La sparizione decennale di esercizi tra le mura dei cinque capoluoghi marchigiani segna una flessione media del 24%. E pressoché ovunque monta la stessa richiesta agli amministratori locali: per salvare il commercio nei centri storici bisogna ricreare un’atmosfera, combattere il degrado, investire in arredo urbano e agevolare i parcheggi. Perché, in tempo di sfide cruciali, anche tirare su la serranda ogni mattina può rivelarsi un atto politico.

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