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"Cari no global, cari tassisti ..." di Daniele Capezzone

Testo: 

Cari no global, cari tassisti (nel senso del Liceo Tasso),

avete torto, ed è bene che qualcuno cominci a farvelo sapere. Abbiamo iniziato in pochi: noi radicali, e, ieri, da queste colonne, Pierluigi Diaco. Ma presto saremo tantissimi, e vi travolgeremo.

Avete torto sulla globalizzazione. L'Occidente va accusato non di avere liberalizzato e globalizzato, ma di averlo fatto troppo poco. Ci dite (e vi dite) che la globalizzazione aumenta le differenze tra ricchi e poveri. E' falso. La crescita economica mondiale negli ultimi 50 anni, cioè gli anni della globalizzazione, è stata in media superiore del 4% rispetto a qualsiasi altra epoca della storia. Meglio ancora: i paesi poveri, messi insieme, crescono più dei ricchi: negli ultimi 20 anni, i paesi più sviluppati sono cresciuti del 3,3%, quelli meno sviluppati del 4,75%. E sono proprio le economie più aperte che crescono di più, e riducono di più la povertà. Quello che la realtà ci dimostra è esattamente il contrario di quanto ci (e vi) raccontate: i paesi che commerciano di più e che ricevono più investimenti dall'estero riducono la povertà e hanno più risorse anche per l'ambiente. Gli investimenti e il commercio determinano più agiatezza, e questo aiuta il formarsi delle classi medie, cioè il sostegno necessario dei sistemi democratici.

Avete torto nella scelta dei vostri obiettivi e dei vostri compagni di strada. La prima grande battaglia da lanciare in tutte le sedi, a cominciare dal WTO, è quella per la rinuncia, da parte dell'Occidente -e innanzitutto da parte dell'Unione Europea-, a quel sistema di sussidi che, fino ad oggi, ha tutelato i nostri prodotti agricoli erigendo un muro insuperabile per i paesi in via di sviluppo. Occorre essere molto chiari: il "mitico" José Bové e tanti di coloro che hanno sfilato con lui a Genova contro le presunte nefandezze della globalizzazione non hanno nessuna intenzione di rinunciare ai benefici di questo protezionismo, ai privilegi di cui godono le carni e i formaggi francesi. Lo sapevate che ogni bovino europeo, dalla Sicilia alla Finlandia, percepisce più di un dollaro al giorno di sussidi? Funziona così, allora: con una mano si indica la vergogna della miseria e dell'oppressione di tanta parte del pianeta, e con l'altra ci si tengono ben stretti i privilegi che determinano quella miseria e quell'oppressione. Troppo comodo.

Avete torto nell'alzare certe bandiere. Quella cubana, ad esempio. Avete marciato al Gay pride, e non avete mai detto nulla su quanto accade da quelle parti: pestaggi, somministrazione di psicofarmaci, elettrochoc, "rieducazione" con gli psichiatri militari, uso di ormoni animali maschili. Si "sconfigge" così, a L'Avana, questo "frutto marcio della degenerazione capitalistica" che è l'omosessualità. Quella cinese, quella di un paese dove sono operativi decine di migliaia di campi di concentramento. Quella della Corea del Nord, dove decine di migliaia di schiavi, di lavoratori a costo zero, sono stati inviati in Siberia, a saldo dei debiti contratti con l'ex Urss. Sono bandiere insanguinate, e "giustizia" e "pace" sono solo i nomi che si danno e che date ad una milizia prestata sul fronte dell'oppressione e dell'illibertà, della negazione del diritto e dei diritti, della violenza e della morte.

Avete torto nel farvi i vostri conti. I vostri capataz, scaldandosi sulle panchine di Michele Santoro, conquisteranno forse uno straccio di candidatura a qualche tipo di elezione, prima o poi. Ma voi viaggiate verso un futuro di disoccupazione. E, quando entrerete nel mondo del lavoro, vi ritroverete a versare il 30% del vostro stipendio in contributi per pagare la pensione di anzianità ad un 53enne, che nel frattempo continuerà a lavorare in nero.

Avete torto, perché, impegnati come siete a ripetere i vostri slogan antiamericani, antiindividualisti e antioccidentali, avete perso un?occasione dopo l'altra di lottare insieme a noi. Per istituire il Tribunale penale internazionale (e mandare alla sbarra, con Milosevic, molti altri criminali). Per mandare delle donne al governo dell'Afghanistan. Per legalizzare le droghe, e smettere di farvi rovinare la vita per una canna. Per sapere di più sulla contraccezione, sulla pillola del giorno dopo e sulla RU486, e amarvi con qualche angoscia in meno. Per legalizzare le coppie di fatto, dando uguale dignità ad ogni diverso amore.

Avete torto, e perderete. Ma noi global vinceremo anche per voi. E saremo, noi e voi, un po' più liberi e un po' più felici.

P.S. Grazie davvero a Pierluigi Diaco e a "Il Foglio". Ora ci sentiamo un po' meno soli. E pronti a dare voce alle maggioranze silenziose dei giovani tolleranti e nonviolenti, di quanti non si sono già arruolati nelle grigie e intercambiabili brigate delle aule occupate e degli studi di Santoro. E' un impegno. E abbiamo cominciato ieri, volantinando l'articolo di Pierluigi, a Roma, davanti al Liceo Tasso, in Via Sicilia. E appuntamento a prestissimo, per firmare e far firmare il "manifesto global" a cui stiamo lavorando in queste ore. Ed è solo l'inizio.

Daniele Capezzone
Segretario di Radicali italiani

Data: 
Sabato, 8 December, 2001
Autore: 
Fonte: 
IL FOGLIO
Stampa e regime: 
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