You are here

Con le cellule staminali si cureranno le paralisi. Un "test" per Coscioni.

Testo: 

Con le cellule staminali
si cureranno le paralisi
A Torino, per la prima volta, si tenta di rigenerare quelle del midollo spinale.
Un "test" per Coscioni

di Alberto Custodero

Per la prima volta al mondo, saranno trapiantate cellule staminali nel midollo spinale di malati paralizzati. La sperimentazione è stata autorizzata dal Comitato bioetico della regione Piemonte. Attualmente, l'innesto delle cellule staminali è già stata effettuata su tre pazienti: un bambino paralizzato dalla nascita («è stato osservato un microscopico miglioramento», hanno fatto sapere i medici), e due adulti immobilizzati dalla sclerosi amiotrofica laterale. Alla sperimentazione sarà sottoposto nei prossimi giorni anche Luca Coscioni, presidente dei radicali italiani.
La sclerosi amiotrofica laterale è una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale caratterizzata dalla perdita progressiva delle cellule nervose che comandano i movimenti (motoneuroni). Chi ne è colpito, subisce una progressiva paralisi dei muscoli, che porta la morte quando si fermano quelli della respirazione. Un approccio terapeutico risolutivo dovrebbe mirare alla ricostruzione del tessuto nervoso perso me¬diante il trapianto di nuove cellule nervose.

Su questo principio si basa la sperimentazione torinese che si articola in 4 fasi. Al malato vengono prelevate dal midollo osseo cellule staminali. In laboratorio, vengono isolate (e, essendo rarissime, moltiplicate), le cellule mesenchimali, le uniche che, a quanto si sa, sono in grado di rigenerare il tessuto nervoso danneggiato. A questo punto, intervengono i neurochirurghi che, in sala operatoria (con un intervento chirurgico guidato dal microscopio), le innestano nel midollo spinale. Da questo momento in poi incomincia l'attesa per verificare se il malato riacquista i movimenti e se le sue condizioni generali di salute hanno un miglioramento.
La sperimentazione è condotta in gran segreto in due ospedali torinesi. Al Regina Margherita Enrico Madon e Franca Fagioli hanno il compito di prelevare le cellule staminali dal midollo osseo (alcuni miliardi), isolare in laboratorio quelle mesenchimali (alcune migliaia), e moltiplicarle per produrne circa cento milioni. Sempre all'Infantile, l'équipe neurochirurgica di Lorenzo Genitori le innesta nel midollo spinale (l'altezza varia a seconda della lesione midollare), dei pazienti bambini. All'ospedale san Giovanni Bosco i neurochirurghi di Giuseppe Olivieri fanno la stessa cosa sui malati adulti. Per avere qualche risultato bisognerà attendere qualche mese. «E' prematura ogni conclusione», spiega Madon, «anche perché vogliamo evitare di illudere i pazienti».
Tra le patologie neurologiche che potrebbero trarre vantaggio dall'impianto di cellule mesenchimali ci sono le paralisi da lesioni del midollo spinale del neonato e del lattante. I traumi sono le cause più frequenti di danno midollare in epoca perinatale.

Data: 
Giovedì, 13 December, 2001
Autore: 
Fonte: 
LA REPUBBLICA - Supplemento SALUTE
Stampa e regime: 
Condividi/salva