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L'ultima interferenza di Giovanni Paolo II

Testo: 

L'appello che il Papa, in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario della Rota romana, ha lanciato ad avvocati e giudici, affinché si astengano il più possibile dalle cause di divorzio, non poteva non provocare le reazioni del mondo laico, che lo ha preso come una grave interferenza in uno stato che ha il dovere di garantire libertà di scelta a tutti. Specialmente nei riguardi di un atto come il divorzio, tramite il quale si evita spesso l'inasprimento di sofferenze e disagi ingestibili. Giovanni Paolo II ha apertamente detto che "gli operatori del diritto in campo civile devono evitare di essere personalmente coinvolti in quanto possa implicare una cooperazione al divorzio", perché "non ci si può arrendere alla mentalità divorzistica", ma in ogni circostanza i credenti debbono "sostenere e promuovere l'indissolubilità del matrimonio". Il Papa ha quindi fatto esplicito riferimento all'obiezione di coscienza, come dovere morale. Oltre ad aver dettagliatamente offerto ad avvocati e magistrati suggerimenti su come "declinare l'uso della loro professione per una finalità contraria alla giustizia come il divorzio". La risposta alle parole del Papa è arrivata dal presidente dei radicali italiani Rita Bernardini. "Povero Papa!- ha commentato- non si rivolge più ai fedeli per incitarli al rispetto dei precetti cattolici, si rivolge direttamente ad avvocati e giudici, affinché impediscano ai cittadini di chiedere l' applicazione delle leggi dello Stato italiano suffragate dalla volontà popolare".

Data: 
Martedì, 29 January, 2002
Autore: 
Fonte: 
L´OPINIONE
Stampa e regime: 
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