di Vittorio Pezzuto
Non si è certo trattato di una boutade o di una provocazione fine a se stessa, buona soltanto a tornare per una manciata di giorni sulle prime pagine dei quotidiani: la proposta di Marco Pannella per un ingresso dei radicali al governo muove innanzitutto dal desiderio di garantire al nostro Paese le migliori condizioni per un semestre europeo di grande prestigio e significato politico. Lo conferma al nostro quotidiano il segretario radicale Daniele Capezzone: "All'apertura del semestre europeo a guida italiana, se fossi un belga o un francese antipatizzante di Berlusconi o del suo governo, per prima cosa realizzerei un pamphlet o un libro bianco sulle dichiarazioni rese in questi anni dagli esponenti più autorevoli della Lega Nord. Uno: il ministro Umberto Bossi che dichiara che ?l'America di Clinton ha realizzato un serbatoio mondiale di sperma per omogeneizzare l'umanità'. Due: il deputato europeo Mario Borghezio che si reca negli scompartimenti ferroviari occupati da extracomunistari per ripulirli da "quella sporcizia". Tre: il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli che per protestare contro la costruzione di una moschea si reca sul posto con alcuni maiali per farli orinare e defecare. Quattro (e qui mi fermo per dovere di sintesi): i ?cannoneggiamenti' auspicati ieri da Bossi contro le navi dei clandestini, poi trasformati in una più modesta richiesta di ?abbordaggio'. Insomma, possono essere questi esponenti politici a garantire un'immagine dignitosa all'Italia e all'Europa?".
La domanda appare retorica ma altrettanto scontata rischia di essere la risposta della maggioranza, che sembra invece più interessata alla resa dei conti interni dopo la sconfitta alle ultime elezioni amministrative. "E invece il problema è un altro. Al nostro governo si presenta un'opportunità più unica che rara: un altro semestre a presidenza italiana potrà ricapitare solo fra dodici anni. Occorre pertanto che ci si attrezzi al meglio per non sciupare le importanti occasioni che l'agenda internazionale offre alla nostra diplomazia. A settembre è convocata l'assemblea generale dell'Onu che - con il nostro aiuto - potrebbe far propria la bandiera di ?Nessuno tocchi Caino' per una moratoria universale delle esecuzioni capitali. Le stesse Nazioni Unite potrebbero inoltre far proprio il nostro progetto di creazione di un'Organizzazione mondiale delle Democrazie': un obiettivo ambizioso ma assolutamente realistico (esattamente come lo era la creazione di una Corte penale internazionale) e che ha già ottenuto il sostegno ufficiale del Congresso degli Stati Uniti. Per non parlare della proposta per l'ingresso dello Stato di Israele nell'Unione europea. In buona sostanza, con l'apporto radicale si potrebbe uscire di slancio da risse mortificanti e battibecchi improduttivi per garantire invece al governo Berlusconi un pieno di politica e di obiettivi, ciascuno dei quali potrebbe in sei mesi fare significativi passi in avanti.
Per questo continuiamo a pensare che la nostra offerta di aiuto sia un'opportunità che sarebbe davvero un peccato sciupare. Ad oggi abbiamo registrato i commenti molto favorevoli di Alfredo Biondi e Raffaele Costa, la reazione garbatamente positiva di Ignazio La Russa, l'obiezione di Francesco D'Onofrio ("Voi non avete parlamentari"). A questo si aggiunga quanto raccontato dallo stesso Pannella domenica sera a Radio Radicale. Nel corso di una sua conversazione telefonica con Gianni Letta, quest'ultimo gli ha riferito che Berlusconi ha apprezzato il nostro atteggiamento, aggiungendo peraltro che conta in settimana di risolvere da solo i problemi della sua maggioranza. Marco ha replicato augurandosi che si tratti solo di una prima risposta e che il premier possa e voglia meglio rimeditare la natura e i contenuti della sua proposta. Che, si badi bene, non è affatto una richiesta gridata e neppure una forma di ?soccorso' quanto piuttosto un'offerta politica di ampio respiro". Per i radicali, anche stavolta, il pericolo è quello di apparire all'opinione pubblica come partner politici di Berlusconi, pagando a sinistra i costi di un accordo che non esiste e al tempo stesso senza poter incassare i dividendi politici ed elettorali che tale alleanza genere potrebbe invece garantire. "Ne siamo perfettamente consapevoli. Ma pur di correre il rischio positivo di una grande intesa politica (che invece ci è stata regolarmente negata), dal 1994 a oggi non abbiamo cessato un istante di affrontare i costi di malintesi, incomprensioni e reciproche impossibilità di comunicazione. Anche adesso, per l'ennesima volta, ci rivolgiamo alla leadership della Casa della Libertà con grande serenità, sine ira ac studio.
Semplicemente constatiamo che le tra le migliori pagine politiche che Berlusconi può rivendicare vi sono senz'altro quelle legate al suo rapporto con i radicali: su tutte la nomina di Emma Bonino a Commissario europeo per gli aiuti umanitari. Proprio per questo cresce in noi il rimpianto per le scelte compiute successivamente a danno non solo nostro ma innanzitutto della sua coalizione. Vuole un esempio? Solo tre anni fa il Cavaliere decise di affossare, definendoli ?comunisti', i nostri referendum per l'abolizione del proporzionale, per la separazione delle carriere dei magistrati, per l'abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti, per l'eliminazione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e per una maggiore flessibilità nel mercato del lavoro. Insomma, venne deciso di far deragliare il treno di una grande riforma liberale. Adesso c'è da augurarsi che tutto questo possa essere superato di slancio, ritornando allo spirito originario che mosse alla creazione di Forza Italia quale partito liberale di massa".
Altrimenti? "Altrimenti la Farnesina radicale continuerà a lavorare come ha sempre fatto, senza drammi per la sua esclusione dal governo ma con la consapevolezza delle molte, troppe occasioni nel frattempo perdute".