di Vittorio Pezzuto
Sono quasi tutti improntati a un'ovvia prudenza i primi commenti alla lunga e articolata relazione che Daniele Capezzone ha ieri svolto in apertura dei lavori del secondo congresso dei Radicali Italiani e che il nostro quotidiano ripropone in larga misura in terza pagina. Due ore e mezzo di articolate analisi che sono state salutate con un convinto applauso finale dai circa trecento militanti convenuti nei sotterranei dell'hotel Ergife. Lorenzo Strik Lievers, per molte legislature parlamentare della rosa nel pugno, la definisce "una relazione ambiziosa. Certo, rimane aperto - e su questo il congresso è chiamato a lavorare - il problema di come ottenere che intorno alle intuizioni e alle prospettive dei Radicali Italiani si possa aggregare una forza politica capace di candidarsi a governare in un sistema politico caratterizzato da questo bipolarismo". Si dice soddisfatto anche Carmelo Palma, consigliere della Lista Bonino alla regione Piemonte: "Quella di Daniele è stata una relazione attenta, che ha lasciato irrisolti i problemi aperti ma che intanto ha iniziato a riconoscerli con chiarezza. Insomma, tutt'altro che un brutto inizio dei lavori congressuali".
Più immaginifico il napoletano Antonio Cerrone, membro della direzione nazionale del partito (è lui a occuparsi, insieme a Michele De Lucia, dei contatti delle diverse associazioni radicali sparse sul territorio) e responsabile della parte gestionale della Torre Argentina società di servizi, la holding che detiene le residue realtà patrimoniali del movimento: "L'intervento del segretario lo paragono a una bella minigonna: abbastanza corta da attirare l'attenzione di tutti ma anche sufficientemente lunga per poter nascondere agli occhi dei congressisti quello che più interessa loro. Da questi giorni di lavoro non mi aspetto decisioni definitive in chiave elettorale ma innanzitutto un rilancio della nostra iniziativa politica. Soprattutto mi auguro un rafforzamento dell'assetto di questo gruppo dirigente. Le europee incombono e dobbiamo serrare i ranghi. La rielezione di Capezzone a segretario? Al momento non ha alternative credibili, ma siamo solo ancora all'inizio del dibattito".
Giulio Manfredi sul punto è forse più esplicito: "Il mio augurio è che si esca dall'hotel Ergife con una riproposizione chiara della leadership di Emma Bonino, indispensabile per affrontare adeguatamente le prossime sfide elettorali. Alle europee del 1999 Marco Pannella seppe dare il suo consueto e vitale apporto, senza impedire a Emma di svolgere un ruolo centrale. Mi auguro che lo stesso accada adesso". Il deputato europeo Gianfranco Dell'Alba non nasconde invece le sue perplessità: "Quando il gioco di squadra si mostra carente il primo a cui pensare è proprio l'allenatore. Una delle critiche che formulo alla segreteria Capezzone, alla quale riconosco comunque indubbi meriti intellettuali e politici, è proprio quella di non essere riuscita a rendere coeso il gruppo dirigente. E' indispensabile che il prossimo anno, proprio in ragione delle grandi sfide che ci attendono, ci veda molto più uniti nell'azione quotidiana.
Detto questo, sono d'accordo nel sostenere che vi siano spazi d'azione in vista delle prossime elezioni europee. Abbiamo nel nostro carniere chiare proposte di governo ma dobbiamo riconquistare una mentalità vincente e non invece di mera testimonianza, come purtroppo mi sembra ci sia successo in questi ultimi due anni. Per questo ci vuole un pacchetto di mischia perfettamente coordinato al proprio interno, capace di alzare non una sola ma tutte quante le nostre bandiere. Se così fosse credo che riusciremmo ad aggregare tutte le altre forze laiche e liberali che la pensano come noi e alle quali possiamo offrire una sponda significativa affinché, a partire da quella scadenza elettorale, si possa costruire un durevole cammino comune". Abbiamo infine raccolto le impressioni di Alessandro Caforio, editore di www.antiproibizionisti.it e animatore di apprezzati dibattiti notturni su Radio Radicale: "Non dimentico che nella notte tra il primo e il due novembre cadrà il ventottesimo anniversario dell'assassinio di Pierpaolo Pasolini.
A mio modo di vedere questo deve diventare anche il suo congresso. Il congresso cioè di chi, nell'immediata vigilia della sua morte, seppe spronarci a continuare a ?bestemmiare' e a scandalizzare per meglio restare irriconoscibili a noi stessi, e quindi non omologabili al sistema politico italiano. Da allora, credo, siamo riusciti a seguire il suo invito. Proprio per questo sarebbe bello dedicargli in quella notte un significativo minuto di silenzio". Dopo la relazione del tesoriere Danilo Quinto i lavori congressuali sono proseguiti con l'insediamento di due commissioni: la prima su "Ricerca scientifica, sesso, droga: la direzione di marcia antiproibizionista, anticlericale, antifondamentalista"; la seconda su "Modello anglosassone versus modello continentale: costruire un'alternativa all'Europa ademocratica della Convenzione". I lavori in seduta plenaria riprenderanno questa sera.