(La Velina Azzurra) - Con un ultimo grido straziante, Marco Pannella ha dato il suo addio alla legislatura del Parlamento europeo (ma gli auguriamo di essere rieletto). Il 4 maggio si celebrava il ventesimo anniversario del progetto europeo di Altiero Spinelli e il venticinquesimo della morte di Jean Monnet. Nomi e date non fondamentali. Si tratta di personaggi sconosciuti ai più e in forte odore di massoneria. Erano assai apprezzati nei circoli della trattoria Cesaretto di Roma.
Monnet era un funzionario francese del Piano Marshall. Spinelli ha lasciato una figlia al quotidiano La Stampa e il "Manifesto di Ventotene" e che molti credono sia un logo turistico per lanciare la celebre isola pontina. Spinelli e Monnet furono entrambi di fatto uomini degli americani, con la missione di bloccare l'Europa delle Patrie dell'odiato De Gaulle.
Pannella afferma che non vi riuscirono: "Questa non è l'Europa di Spinelli e di Monnet!", si è infuriato. Ed ha finalmente chiarito: Non vogliamo l'Europa fondata "sulla controriforma di von Papen e del cardinale Pacelli". E inoltre: "Finché non arriveremo a quel federalismo americano e al federalismo degli Stati Uniti d'Europa ci ritroveremo come nella Parigi del Fronte popolare". Concetti di questo tipo. Poi, concludendo: "C'è bisogno che il Manifesto di Ventotene venga pubblicato anche in arabo e cinese". Ancora una questione di turismo.