You are here

Pannella: "Io,al posto di Castelli"

Testo: 

I radicali nel futuro della CdL

"Al contrario di quel che feci nel 1994, oggi potrei anche fare il Ministro ". Questa l'offerta che Marco Pannella ha lanciato alla CdL dai microfoni di Radio Radicale, nella consueta conversazione del lunedì. "Sono molte le cose che possono essere fatte insieme, ma prima deve cadere la discriminazione verso di noi", chiarisce Pannella: "I radicali, poi, hanno vinto il referendum Tortora sulla giustizia, e dunque a noi la poltrona di Castelli".
Già Gasparri non aveva escluso l'ipotesi di allargare la coalizione di governo a settembre con il coinvolgimento di Pannella, "con cui ci sono intese su scelte di politica economica, federalismo, presidenzialismo, giustizia e politica internazionale". E il leader dei radicali conferma le dichiarazioni del segretario di An: "Il quadro sindacale, rispetto a qualche anno fa, è cambiato ed oggi la Uil appoggia il nostro referendum sulla procreazione, recuperando le sue migliori tradizioni. Potremmo, poi, lavorare alla costruzione di un nuovo welfare, alla formazione e ad un salario per disoccupati al posto della Cassa Integrazione elargita per salvare industrie decotte".
Ma la condizione preliminare, insiste Panella, è che "sia fatta cadere la discriminazione verso alcuni radicali, che potrebbero, in politica estera per esempio, fornire contributi che tutto il mondo ci invidia". Si potrebbe, dunque, lavorare "su quei contributi di politica internazionale che il G8 ha definito straordinari, cioè i risultati della conferenza di Sanaa sulla democrazia nel mondo arabo, da noi organizzata".
L'opposizione è invece garantita dai radicali sui temi della droga e della procreazione assistita, senza però che questo diventi una discriminante per l'entrata nella Cdl. Pannella ha ricordato che "durante la campagna elettorale del 2001, sia Rutelli che Berlusconi evocarono questioni di coscienza di fronte alla candidatura di Luca Coscioni e al grande tema della ricerca scientifica.
Perciò se esistono questioni di coscienza in campagna elettorale, possono esisterne anche in una maggioranza. Non mi creano problemi i misfatti che il governo opera, con Sirchia o con la proposta di un superministero di Fini sulla droga.
Invita, infine, "i vertici della Cdl a fare altrettanto e riconoscere che se è vero che in alcune scelte i radicali sono i veri antagonisti, il governo del mondo e dell'Italia vede molti fronti diversi e, quindi, molte altre cose possono essere fatte insieme".

Data: 
Lunedì, 9 August, 2004
Autore: 
Fonte: 
WWW.TGCOM.IT
Stampa e regime: 
Condividi/salva