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Bonino: non ci svendiamo, difficile un'alleanza con la Cdl

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Pannella: Emma torni a fare il commissario europeo

ROMA - Cosa chiedono i Radicali italiani alla Casa delle Libertà? Qual è il «fatto» che aspettano da Silvio Berlusconi per sedersi al tavolo delle trattative? Nottetempo, Marco Pannella rinnova la richiesta di un commissario europeo. Non potendo avere il ministero degli Esteri, perché «i Radicali non cercano l'alleanza strutturale con la maggioranza», Emma Bonino dovrebbe tornare a Bruxelles. Il giudizio di Pannella nei confronti del governo e del centrodestra resta negativo: «Hanno costantemente comportamenti inauditi. Non possiamo far altro che star lì a spiare per vedere se compiono qualche atto di buon governo. Mi basterebbe che facessero qualche misfatto in meno», dice il leader radicale parlando al congresso che si chiude oggi. Conferma il suo sostegno al segretario Daniele Capezzone e redarguisce Benedetto Della Vedova, l'ex eurodeputato che vorrebbe discutere di alleanze con la Cdl senza aspettare «fatti concreti»: «Abbiamo un minimo di dignità intellettuale, non dimentichiamoci della nostra storia», gli risponde Pannella. «In politica non contano solo i numeri - sottolinea Emma Bonino -, è importante anche la qualità e la volontà di non svendersi. Non è che prima si vince e poi si discute, è il contrario».
L'ex commissaria europea non ha gradito la «ricostruzione caricaturale» che Della Vedova ha fatto della dirigenza del partito, dipinta come «un gruppetto snob che rifiuta le avances della Casa delle Libertà. Caro Benedetto, il tuo pranzo con Berlusconi sarà stato splendido - ironizza Bonino -, ma non è seguito nessun fatto concreto». Lei il premier ultimamente l'ha sentito solo per telefono: racconta che la notizia della canditura di Buttiglione «me l'ha comunicata mentre ero in aeroporto. Frattini invece non ha mai ritenuto di dover fare il mio numero, al quale invece chiamano tutti i funzionari della Farnesina». Davanti a lei siede il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, che mette le mani avanti e sottolinea di non essere venuto «per portare doni o fare annunci clamorosi», visto che oggi «la situazione è complicata e il dialogo è al punto più basso».
Nel suo lungo intervento Bonino difende il referendum sulla procreazione assistita da tentativi di «ingegneria legislativa» e critica aspramente il presidente del Senato, Marcello Pera: «Dall'alto del suo scranno parla di scontro di civiltà, il che presuppone che alla Jihad islamica si risponda con la Jihad cristiana, invece che con la democrazia». E ancora: «L'identità europea non è fatta solo delle radici, di quello che siamo stati, ma anche del futuro, di quello che diventeremo». Bonino definisce inesistente la contrapposizione tra l'ala movimentista del partito e quella governativa e lancia un appello ai laici e ai liberali sparsi nei due schieramenti, affinché «si pongano il problema di una casa comune».

Livia Michilli

Data: 
Lunedì, 1 November, 2004
Autore: 
Fonte: 
Il Corriere della Sera
Stampa e regime: 
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