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RADICALI/PANNELLA A POLI: ANCORA 48 ORE, POI PRESENTIAMO LISTE

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03/02/2005 - 10:15
E oggi va dai DS: "vediamo cosa fare".

Roma, 3 feb. (Apcom) - "Restano ancora 48 ore, poi, per legge, e noi non vogliamo violare la legge, bisogna presentare le liste per le regionali". L'orologio di Marco Pannella, leader dei Radicali, corre, e 'il teramano dagli occhi di ghiaccio', stamattina a Omnibus, su La 7, fa scattare il countdown in vista delle regionali. "Il nodo - ribadisce - non è fare alleanze politiche, che nessuno vuole. E' un problema di ospitalità, perchè il regime partitocratico oggi si è aggravato".

Insomma, per Pannella "i partiti hanno tradito il referendum sull'uninominale". "Avete fatto il Mattarellum - dice a Carlo Giovanardi, Ferdinando Adornato, Paolo Cirino Pomicino e Tiziano Treu, con lui ospiti alla trasmissione - e la gente percepisce che è cambiato tutto e non è cambiato nulla". Quindi, ancora due giorni per sciogliere i nodi. Con chi staranno i Radicali alle regionali?

Con la Gad? "Secondo 4 sondaggisti - sottolinea Pannella - due terzi dei nostri elettori vedrebbero di buon occhio una ospitalità da parte del Centro-sinistra". Con la Cdl? "Ieri mi ha chiamato Berlusconi e conoscendo me e lui siamo stati al telefono a lungo". Ma l'impasse è ancora lì, visto che, per dirla col leader dei radicali "i signori delle coalizioni non sono venuti ad aprire la porte, ma hanno mandato i maggiordomi".

Ma perchè è così importante trovare un posto per i Radicali? Per Pannella ci sono due ordini di fattori. Primo: "con il sistema politico attuale - ha detto - è impossibile esercitare il diritto politico oggi, se non si fa parte di uno dei due schieramenti". Quindi, al di là dei tecnicismi politico-giuridici, i Radicali devono entrare in un polo "per consentire alla gente di votarci o non votarci". Secondo: "La presenza dei Radicali in uno dei due schieramenti potrebbe far cambiare governo in almeno due Regioni: Lazio e Piemone". Soprattutto, i Radicali "potrebbero lenire le derive cesaristico imperiali di alcuni governatori, come Bassolino o il mio amico Formigoni o il mio amico Galan".

Insomma, Pannella preme perchè i radicali trovino il loro posto al sole, per poter continuare a portare avanti le loro battaglie, senza sconti o senza alleanze, ma usufruendo solo "del naturale diritto di esistere politicamente".
E i poli? I più duri, con vero spirito bipartisan, il cattolico ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi (Udc) e Paolo Cirino Pomicino (Udeur). Per il primo "impossibile parlare di alleanze con i Radicali. Ha detto bene Rocco Buttiglione. Ci porterebbero un voto e ce ne farebbero perdere due". Per il secondo, citazioni dal vernacolo napoletano. "Marco, tivoglio bene, ma...". Poi ci ripensa e nel corso della puntata propone "un incontro fra i leader dell'Udeur e una delegazione dei radicali".

Più possibilista l'azzurro Ferdinando Adornato, che ha sottolineato la condivisione programmatica fra Cdl e Radicali in materia di politica economica ed estera. E comunque "è opportuno che i Radicali trovino ospitalità, a prescindere da chi, perchè sono scomodi ma sono una presenza politica imprescindibile". Tiziano Treu (Dl), infine, ritiene "fondamentale per modernizzarsi" una "apertura e una spinta esterna". E chi, meglio di Pannella, per spingere la Gad?, pare chiedersi Treu.

Conclusioni affidate ancora al leader Radicale, che oggi andrà "da Fassino, al congresso romano dei DS" per vedere "se è possibile" trovare l'ospitalità tanto cercata. E chi alza muri e pregiudiziali, come la Lega con il ministro per le Riforme Roberto Calderoli? "Calderoli? - sbotta Pannella all'obiezione - che ci parlo a fare con lui? Nella Lega decide Bossi. Al massimo parlo con Tremonti".

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Data: 
Giovedì, 3 February, 2005
Autore: 
Fonte: 
Apcom
Stampa e regime: 
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