EMMA BONINO: "L'OCCIDENTE DIA ALLA SFIDA DEL FONDAMENTALISMO ISLAMICO, UNA RISPOSTA POLITICA, COME FECE CON IL COMUNISMO NEL SECOLO SCORSO".
L'inaudita campagna di terrore scatenata contro gli Stati Uniti - verosimilmente da uomini e organizzazioni ispirati dalle frange più estreme del fondamentalismo islamico in guerra contro l'Occidente - esige da parte dell'Occidente stesso risposte adeguate, non solo sul terreno militare e della sicurezza, ma anche su quello della politica.
Da anni diciamo che la proiezione politica del fondamentalismo religioso, in tutte le sue forme, é in questo nuovo secolo, dopo il naufragio del comunismo, il nemico numero uno delle democrazie occidentali, cioé del "mondo libero".
Ma lo stesso Occidente che nel secolo scorso ha saputo vincere la "sfida planetaria" al comunismo anche sul terreno politico e culturale, non sembra capace di darsi una strategia per affrontare e battere il nemico del nuovo millennio. Eppure la strada maestra é sempre la stessa: riaffermare senza ipocrisia la superiorità dei valori e dei principi cui si ispirano la democrazia e lo Stato di diritto rispetto ai miraggi oscurantisti di tutti i fanatismi.
C'é da sperare che l'orrore e lo sgomento che proviamo di fronte alle carneficine di Manhattan e Washington ci aprano gli occhi.
Non saremmo arrivati all'abisso di odio e incomprensione che fa da sfondo alla guerra terroristica contro i simboli della civiltà occidentale, se i dirigenti politici dell'Occidente non indulgessero da decenni a trattare i despoti e i regimi liberticidi che imperversano in molti paesi islamici - più o meno complici dei movimenti fondamentalisti - più come alleati e soci in affari che non per quello che sono: nemici mortali dei loro popoli e del mondo libero, come lo erano nel secolo scorso Breznev, Ceausescu, Enver Hoxha e Fidel Castro.
Roma, 12 settembre 2001