Le primarie del centrosinistra che si svolgeranno in ottobre continuano ad essere il vero sudoku dell'estate, con candidati che spuntano come funghi e spesso durano lo spazio di un articolo sul Corriere della Sera. E se da qualche settimana tiene banco Ivan Scalfarotto, il giovane (si fa per dire, ha quarant'anni) presidente del circolo di "Libertà e Giustizia" di Londra, negli ultimi giorni si parla molto di un possibile candidato della sinistra alternativo a Fausto Bertinotti. Ad esempio il fondatore di Emergency, Gino Strada, il prete genovese Don Gallo, il parroco no global Don Vitaliano Della Sala.
E allora anche Marco Pannella sta pensando al modo per entrare a gamba tesa nella competizione. Intanto il leader dei Radicali ha già tirato fuori dal cilindro il coniglio dell'accordo con il centrosinistra per le elezioni politiche. Il dialogo con lo Sdi di Boselli è ormai in fase avanzata e dovrebbe portare alla nascita di una forza laico socialista che riunirà socialdemocratici, radicali, i socialisti del Nuovo Psi di Bobo Craxi (con l'atteso lasciapassare di De Michelis) e gli amorevoli seguaci di Vittorio Sgarbi. Un'aggregazione con buone possibilità di raggiungere la quota del 4 per cento al proporzionale.
Ma il colpo di scena cui sta pensando Pannella è un altro. Lo storico leader di Torre Argentina è pronto a gettare nella mischia la vera bomba in grado di lanciare comunicativamente tutto il progetto. E la bomba (forse non sexy, ma certamente temibile) è la candidatura di Emma Bonino alle primarie di ottobre. "Emma for President", come ai tempi della campagna per il Quirinale del 1999 che portò al mai riconfermato exploit delle europee (otto per cento). Si tratterebbe di una candidatura non direttamente collegabile allo Sdi (che quindi non romperebbe l'unità dei riformisti in appoggio a Prodi) ma in grado di dare filo da torcere a tutti gli altri candidati grazie alla popolarità dell'ex commissaria europea.
Ma non ditelo a Clemente Mastella.