CENTROSINISTRA Pannella insiste anche per una svolta antiproibizionista. Capezzone confermato segretario: chiediamo dignità e rispetto
Il congresso di Riccione dà il via libera al nuovo soggetto politico con i socialisti democratici in attesa di Bobo Craxi
Roma
NOSTRA REDAZIONE
A stragrande maggioranza, il congresso radicale dà il via libera, da Riccione, al nuovo soggetto politico con lo Sdi, che avrà come simbolo la rosa nel pugno, con l'auspicio che della nuova forza politica entri presto anche il Nuovo Psi di Bobo Craxi. Il programma, delineato nel documento finale, è nutrito e audace: superamento del Concordato, amnistia, legge sui Pacs, svolta antiproibizionistica e abolizione degli ordini professionali.
«Non esistono al mondo - si legge nella mozione - esempi in cui le gerarchie di una confessione religiosa godano di privilegi particolari e dall'altra pretendano di intervenire a gamba tesa nell'agone politico». Il documento chiede che il provvedimento di amnistia venga approvato prima di Natale e reclama una correzione di rotta di 180 gradi sulla droga, per «impedire il colpo di mano governativo che prevede il carcere per chi è trovato con otto-dieci spinelli».
A conclusione del congresso è Marco Pannella ad incaricarsi di benedire l'alleanza con il centrosinistra, assicurando che i radicali si impegneranno per il successo del governo dell'Unione: «Sui programmi - sottolinea dal palco - non vogliamo il successo dello schieramento prodiano per poi sputtanarlo e facilitarne la caduta. Faremo di tutto perché si protragga il più a lungo possibile la speranza di riuscita dell'utopia prodiana. Dico anche che non credo che possa durare molto, ma noi saremo i giapponesi della situazione». Ed è il segretario, riconfermato, Daniele Capezzone a fissare paletti e lanciare altolà. La scelta «è compiuta, ma chiediamo dignità e rispetto», dice, criticando aspramente la scarsa attenzione dell'Unione per il nuovo soggetto radical-socialista, e lamentando che il Professore non si sia degnato di venire a Riccione e che altrettanto abbiano fatto i ds Fassino e Chiti. Per Rutelli, una stilettata conclusiva: «Ho del materiale fotografico per lui, che lo ritrae arrampicato mentre pianta la bandiera radicale in Parlamento, un Parlamento che simbolicamente diventa Parlamento radicale.
Prevenire e meglio che curare, per cui gli suggeriamo cautela».
A tutto il centrosinistra, poi, il segretario manda un avvertimento: «Provate a fare una battaglia contro Berlusconi senza un collegamento con una forza come la nostra, con Ruini che parlerà tre volte al giorno e nessuno sarà lì a rispondergli. Non scambiate una polemica fraterna - dice, citando Pasolini - per una polemica blasfema. Questa è la polemica di chi ha scelto». Qualcuno, avverte poi, punta a «una vittoria dimezzata» dell'Unione, con un occhio ad aggregazioni successive, e la prima vittima di questo disegno è lo Sdi di Enrico Boselli: «C'è qualcuno che non rinuncia all'antica tradizione leninista che è quella di affettare il vicino... Dovremo difendere Boselli e Villetti». In ogni caso, tutte queste ostilità «sono altre medaglie da mettersi al collo e significano che il sentore della pericolosità radicale è vivo». In positivo, però, Capezzone ravvisa in «quello che ci si è già scatenato contro» un segno della bontà del progetto, che «va molto al di là di un'alleanza elettorale».
Dal suo canto, Boselli avverte gli alleati: il centrosinistra non non può rifiutare ai radicali il diritto di cittadinanza e l'Unione deve «spalancare le porte» al partito di Pannella. D'altra parte, «il legame tra socialisti e radicali non è dovuto a una comune opportunità elettorale, ma si proietta nel futuro. I radicali non sono un problema, ma una risorsa preziosa per tutto il centrosinistra», e il diritto di cittadinanza nell'Unione «non può essere rifiutato ai radicali quando è concesso ai comunisti. Comunque, d'ora in poi, tutto ciò che sarà detto e fatto contro i radicali - conclude Boselli - sarà considerato un atto di ostilità nei confronti dello Sdi, poiché ora siamo con la Rosa nel pugno una cosa sola e del tutto nuova».
C.G.