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Margherita, lettera ai cattolici

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I candidati ex Scienza e Vita e Acli: le loro proposte fuori dal programma

Binetti e Bobba: fermeremo la Rosa nel pugno

ROMA - «Non abbiate paura». Era il 22 ottobre del 1978, il suo primo vero discorso ai fedeli radunati in Piazza san Pietro, quando il nuovo Papa venuto dalla Polonia disse quella frase. Tre parole diventate spirito e sostanza del suo lungo pontificato. Tre parole che adesso ripete Paola Binetti, la ruiniana di ferro voluta da Rutelli nelle liste della Margherita, per spiegare la lettera agli elettori che ha scritto insieme all’ex presidente delle Acli Luigi Bobba, anche lui candidato con la Margherita, anche lui voluto da Rutelli per rinforzare l’appeal cattolico del partito. «Non abbiate paura». Ma di cosa? Di spalancare le porte a Cristo, diceva Giovanni Paolo II alla folla che arrivava fino in via della Conciliazione. Che una volta al governo l’Unione spalanchi le porte alle richieste della Rosa nel pugno (dai Pacs all’eutanasia), scrivono Binetti e Bobba mentre il 9 aprile s’avanza.

LA LETTERA - Perché tanta preoccupazione? «C’è la sensazione - spiega Binetti - che la presenza della Rosa nel pugno possa rappresentare un’aggressione a valori come la vita e la famiglia. E questo potrebbe spingere tanti cattolici a votare per il centrodestra, pur turandosi il naso». Quali sono le richieste di Radicali e socialisti (le «continue sparate di Pannella e Boselli» per dirla con Bobba), che potrebbero mettere in fuga il voto cattolico? La lettera elenca i Pacs per le coppie di fatto, le apertura sull’eutanasia, l’ammorbidimento della legge sulla fecondazione assistita, il freno ai finanziamenti per le scuola paritarie, l’abolizione del Concordato. Tutto il programma della Rosa nel pugno, riforme economiche a parte. Per questo i due candidati della Margherita hanno pensato alla lettera, che sarà presentata ufficialmente domani a Roma nella sede del partito. Una paginetta appena da inviare ad associazioni cattoliche e privati cittadini (ancora da decidere il numero) e pubblicare su giornali e periodici.

RASSICURARE - «Vogliamo mandare un forte messaggio di rassicurazione al mondo cattolico che potrebbe votare centrosinistra ma che - dice ancora Binetti - è spaventato dalle sistematiche esternazioni di questo partito». Non tanto una risposta alla lettera ai parroci di Sandro Bondi, quindi, a quell’opuscolo che rivendicava i meriti del governo Berlusconi «alla luce della dottrina sociale della Chiesa». Non una rincorsa ad apparire più cattolici degli altri, la richiesta di una scelta di campo, con noi e non con loro. Ma la promessa ai propri elettori che il resto della coalizione non calpesterà i valori cattolici. Anzi, se qualcuno ci proverà, saranno loro a fermarli.

LA PROMESSA - «Le richieste della Rosa nel pugno - spiega Bobba - hanno avuto una grande evidenza sui giornali e in televisione, come se facessero parte del programma dell’Unione. E invece no: Pacs, eutanasia e tutto il resto in quelle pagine non ci sono, tant’è vero che la Bonino ha firmato con riserva proprio perché non c’erano. Se andremo al governo, quindi, queste cose nei prossimi cinque anni non si faranno». Punto. «Ci assumiamo questa responsabilità, avremo una funzione di garanzia per questi valori che riteniamo condivisi da un’amplissima parte della popolazione italiana». Sui Pacs nel centrosinistra non è solo la Rosa nel pugno a premere. In molti giudicano troppo vaga la formula di compromesso faticosamente inserita nel programma che parla di «riconoscimento giuridico dei diritti alle persone che fanno parte delle unioni di fatto». Anche Rifondazione comunista vuole i Pacs e proprio per questo ha messo Vladimir Luxuria al secondo posto in lista dietro a Bertinotti. Anche i Verdi, i Comunisti italiani, anche una buona parte dei Ds. Ma Bobba e Binetti parlano solo della Rosa nel pugno: «Sono loro a fare più rumore, con gli altri si ragiona».

Lorenzo Salvia

Data: 
Domenica, 26 March, 2006
Autore: 
Fonte: 
Il Corriere della Sera
Stampa e regime: 
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