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LA VISITA Indulto e sovraffollamento, il costo dei francobolli rallenta la protesta dei carcerati

Testo: 

Nell'ambito del dibattito sulla concessione di un atto di clemenza verso i detenuti da parte del parlamento italiano, sono intervenuti ieri il consigliere regionale dei Ds Nevio Alzetta e il segretario dei Radicali Friulani, Stefano Santarossa.I due politici hanno tenuto una conferenza stampa all'uscita dalla Casa Circondariale di Pordenone dove hanno effettuato una breve visita per sincerarsi sulle condizioni di vita all'interno del vecchio maniero.
«Ciò che ci hanno chiesto i reclusi - ha fatto sapere Alzetta - è una decisione rapida. Da troppo tempo si parla di un atto di clemenza. Un dibattito che era nato già nell'estate del 2000 durante il Giubileo dei detenuti con la visita del Papa in carcere e che lo stesso Pontefice ha alimentato nel novembre scorso. I reclusi che abbiamo incontrato ci hanno chiesto soprattutto questo: una decisione subito perché ormai la tensione all'interno delle carceri si taglia a fette».
Alzetta e Santarossa hanno ricordato le precarie condizioni in cui versa il Castello: «Ci sono un'ottantina di detenuti suddivisi in una dozzina di celle. I disagi legati al sovraffollamento sono continui. Eppoi oggi nelle sezioni c'era un gelo che sembrava d'essere in Siberia».
«La questione dell'indulto - ha precisato Alzetta, entrando in una disamina prettamente politica - è complessa soprattutto per colpa della maggioranza. Quello schieramento deve decidere cosa fare: da un lato An e la Lega sono intransigenti, ma dall'altro passano in Commissione continui emendamenti possibilisti proposti da esponenti di quei partiti. È, però, l'ora di fare le persone serie: non può il Ministro Castelli fare le barricate su amnistia e indulto e poi ironizzare su episodi gravissimi come quello dell'aggressione televisiva all'esponente islamico. Senza parlare del criterio utilizzato per la depenalizzazione dei reati...».
«Per arrivare ad una votazione sul tema - ha precisato Santarossa - i radicali friulani proseguiranno nello sciopero della fame. Si badi bene però che la nostra protesta non violenta non vuole condizionare il Parlamento verso una decisione piuttosto che verso un'altra, ma tende soltanto a concludere questo stillicidio di ipotesi, notizie e smentite che si stanno facendo sulla pelle dei detenuti e delle loro famiglie». I ristretti pordenonesi, intanto, stanno predisponendo le cartoline postali da indirizzare a Ciampi. Purtroppo per loro, però, hanno scoperto che l'affrancatura libera non è più in vigore. «Poco male - ha commentato il volontario Giuseppe Bertolo - troveremo i finanziatori all'esterno dell'istituto».

Data: 
Sabato, 18 January, 2003
Autore: 
Fonte: 
IL GAZZETTINO - Pordenone
Stampa e regime: 
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