Illy beffa la Corte conti Stipendi d'oro per legge a dipendenti enti locali

Il Friuli alza dell'8,7% gli stipendi del personale di Province e Comuni per uniformarli a quelli della Regione. Governo pronto all'impugnazione

Nonostante la bocciatura della Corte dei conti e senza tenere conto del Patto di stabilità, il governatore Riccardo Illy ha aumentato dell'8,7% gli stipendi dei dipendenti di Province e Comuni friulani. Il generoso ritocco è nato tra i banchi regionali sull'esigenza di unificare il contratto dei dipendenti della Regione e quello del personale al servizio degli enti locali. Gli adeguamenti della busta paga, pur respinti dalla Corte dei conti (che già si era rifiuta di registrare il contratto), a novembre sono stati resi effettivi dalla Regione che li ha trasformati in legge. Un escamotage, messo a punto dalla giunta Illy, per aggirare il blocco della Corte dei conti e contemporaneamente una serie di problemi di natura costituzionale. In primis perché la Regione Friuli Venezia Giulia, così come le altre, non ha competenza in materia (che rientra invece nell'ordinamento civile) e poi perché la legge friulana disattende le misure volte al raggiungimento del patto di stabilità interno finalizzato al rispetto del patto di stabilità e crescita. Secondo quanto previsto dalla legge regionale l'incremento salariale attribuito ai dipendenti di Comuni e Province è infatti dell'8,7% mentre la spesa per i rinnovi contrattuali non può assolutamente superare il 5,01 per cento. Con la trasformazione del contratto in legge la Corte dei conti è stata aggirata. Tuttavia, ad intervenire potrebbe essere direttamente il governo. L'Esecutivo, che per altro si era già espresso in termini negativi alla lettura dell'informativa preventiva, potrebbe infatti decidere nei prossimi giorni per il provvedimento di impugnazione sollevando la questione di legittimità costituzionale delle legge regionale.