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Piace ai laici l'appello di Pera sui rischi della deriva clericale

Testo: 

Ieri, in un editoriale su «La Stampa», il grido d'allarme dell'ex presidente del Senato, Marcello Pera: «Rischia di rinascere un movimento neo­clericale per tentazione profa­na da parte ecclesiastica e per calcolo elettorale da par­te politica. Sarebbe una scon­fitta anche per i laici non laici­sti». Un'analisi condivisa da Pierluigi Castagnetti, vicepresidente diellino della Camera, che però individua anche nel senatore di Forza Italia uno dei principali ispiratori di questa dinamica. «E' stato il professor Pera a importare in Italia dall'America l'orienta­mento clericale "teocon", cioè un cristianesimo senza Cristo, una fede divenuta "instrumentum regni" e pregiudizio ideologico - eviden­zia -. E, infatti, adesso la politi­ca, deresponsabilizzata, rin­corre sempre più le posizioni clericali, tanto che al vuoto di "laici maturi" hanno supplito due credenti come Ciampi e Scalfaro per salvare l'autono­mia delle istituzioni. Gli atei devoti sono delusi perché pretendevano un incasso politico e una copertura ecclesiale che non hanno avuto».

Il radicale Daniele Capezzone, presidente della commissio­ne Attività produttive della Ca­mera, intende consegnare a Pera «la raccolta dei suoi inter­venti 2001-2007». E non è que­stione di laici e cattolici. «In una politica italiana terrene delle convenienze più che delle convinzioni, merita grande ri­spetto la riflessione del senatore Pera – sottolinea Capezzone -. Mi sembra, però, che anche lui abbia giocato a lungo la car­ta neo-clericale che ora conte­sta». Nel panorama europeo, Ferdinando Adornato, deputa­to di Forza Italia e presidente della fondazione Liberal, non vede il pericolo clericale: «An­zi, domina un'ideologia anti-religiosa. La maggioranza dei lea­der europei si rifiuta di ricono­scere le radici cristiane del con­tinente, si tende a espellere la religione dalla vita pubblica e a confinarla nella sfera privata». Ciò che è emerso negli ultimi anni, «anche grazie a Pera», è un tentativo di reazione alla dit­tatura culturale del laicismo: «Una reazione niente affatto clericale. La Chiesa fa il suo me­stiere ma non mette in discus­sione la laicità dello Stato». Del resto, «il presupposto teorico del liberalismo è identico a quello del cristianesimo: la cen­tralità della persona». Ciò che emerge ora è che Pera conti­nua a far discutere.

Data: 
Venerdì, 6 April, 2007
Autore: 
Giacomo Galeazzi
Fonte: 
LA STAMPA
Stampa e regime: 
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