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Se solo Marco Pannella...

Testo: 

Se solo Marco Pannella accettasse l’idea di stare in un’assemblea del Partito democratico come sta in quelle radicali: seduto fra i delegati, come è capitato sabato ad altri leader. Con l’unico trascurabile sacrificio, per lui, di non poter salire sul palco a qualsiasi ora del giorno e della notte, per parlare un paio d’orette o minuti.
Se solo Marco Pannella decidesse che non solo le idee e le campagne, com’è sempre successo, ma anche le persone possano abbattere i confini della riserva indiana radicale e vivere nel mondo reale, farsi maggioranza non solo teorica o d’un solo inebriante momento. Se solo Marco Pannella, da vecchio saggio qual è, rompesse la tradizione dei vecchi saggi che in politica mai guardano dopo se stessi, e anzi in genere negano che esista un futuro oltre la propria esistenza biologica.
Se solo Pannella e il Partito radicale che si riunisce a congresso compiessero un gesto unilaterale, non generoso ma al contrario aggressivo per quanto nonviolento, e annunciassero che il tempo del partito democratico di cui hanno sempre parlato in effetti è questo.
Perché se non sarà questo, non ne capiterà un altro chissà quando, e allora dobbiamo per forza decidere che è questo. E dunque, invece, è finito il tempo del Partito radicale, che certo ha avuto un’identità solida e non liquida, tant’è vero che è durato ben oltre Dc, Pci, Psi, Ds e Margherita, e questa può anche bastare come soddisfazione di una vita. Ma a un certo punto è meglio che questa soddisfazione divenga spendibile, prima di trasformarsi in curiosità da Settimana enigmistica: qual era l’unico partito italiano che nel 2007 si chiamava ancora come cinquant’anni prima? Non siate prevedibili e banali, non ritirate fuori la storia delle primarie negate, o che Veltroni se vuole allargare a qualcuno cita sempre Mussi e Boselli, e mai Pannella.
Che il mondo sia cattivo e ingeneroso lo sappiamo già, e possiamo confermare che dalle parti del Pd tanti preferirebbero un lutto in casa piuttosto che avere Pannella fra i piedi.
Fossimo Pannella, proprio per sfida (giustificata dall’orologio della storia) ci scioglieremmo, da solidi anzi solidissimi ci faremmo anche noi stessi liquidi, ridendo se poi a qualcuno va storto il cocktail. E addio caro vecchio Pr, ci buttiamo senza rete nel Pd e vediamo come fanno, senza tessere né congressi, a tenerci fuori.
Siamo disposti a riconoscere che né Ds e Dl si sono buttati senza rete e anzi avevano paracadute e teloni di protezione. Dunque solo i radicali devono buttarsi nel vuoto? Un po’ sì, non sono del resto i migliori? Ma non lo diremmo se non vedessimo che i paracadute stentano ad aprirsi, le reti di protezione non reggono, e insomma, il piano del compromesso storico bonsai è imperfetto: chiunque capisce che sta succedendo altro, male o bene che sia.
Per carità, prendete il vostro tempo, non decidete subito e soprattutto non date retta a un giornale poco “rappresentativo”. Fate calcoli e verifiche. Ma a occhio e croce non è che avete molte alternative. Quelli che hanno tante alternative è perché si mettono in vendita. E questo, dei radicali, lo dicono solamente i nemici.

Data: 
Giovedì, 1 November, 2007
Autore: 
_
Fonte: 
EUROPA
Stampa e regime: 
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Commenti

Sciogliersi i RI? Vi piacerebbe cari catto-comunisti non avere più fra i piedi quei rompiscatole di Pannella e Bonino peccato che almeno su questo versante un minimo di lume della ragione l'hanno ancora conservata, e ci mancherebbe solo questo anche perchè se venisse commesso questo delitto politico la storica matrice liberale dei radicali verrebbe tradita in modo clamoroso anche perchè sarebbe oltremodo originale, Inghilterra, forse, a parte, che dei liberali doc si mettessero con gli ex-comunisti e gli ex Dc, ma stiamo su "Scherzi a parte" o su un altro programma tipo quello di Mammucari perchè una seria logica politica in tutto questo continuo, colpa mia forse, a non vederla manco di striscio al contrario, invece, del progetto, da me citato in altro post, di un grande partito liberale di massa in grado di influenzare in modo costruttivo la politica futura del nostro Paese partendo, come da liberale serio comanda, da destra.

Daniele

Pienamente d'accordo. Anche se preferirei partire dal centro, come i liberali inglesi o tedeschi.

Pure io lo preferirei ma il sistema, pessimo, elettorale attuale credo proprio che imponga una scelta politica precisa e allora da buon liberale, e usando prima la doverosa precauzione di essermi ben turato prima il naso, vado verso la CDL pur, ripeto, tra mille e molteplici distinguo.

Daniele