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In 300 con la torcia contro il terrorismo e per la pace

Testo: 

Azione giovani nicchia: troppe le bandiere della Lega

Nessuno slogan lungo l’itinerario, solo uno striscione (“Due popoli, due stati, due democrazie. No al terrorismo”), tante bandiere di Israele e una della Palestina, ma anche tanti fazzoletti verdi e vessilli del Carroccio, al punto che il movimento Azione giovani ha temuto che la Lega nord potesse “prendersi tutta la scena” della manifestazione. La fiaccolata “pro Israele”, indetta da “Occidente”, trasmissione di Telepordenone condotta dall’ex parlamentare democristiano Michelangelo Agrusti, ha raccolto oltre 300 partecipanti. Pdl al gran completo, Azione giovani e Azione studentesca, associazione Italia-Israele, esponenti della Chiesa evangelica, circolo culturale Margaret Thatcher di Venezia, Radicali friulani, ma solo due esponenti del Pd (che non ha ufficialmente aderito) e di peso: i deputati Flavio Pertoldi, ex Margherita («Non rappresentiamo solo il parlamento, ma anche quella parte del centrosinistra che ritiene non si debba esagerare con gli estremismi»), e Alessandro Maran, ex Ds («Israele può contare anche sull’opinione pubblica europea e non solo sul proprio esercito così come possono contare sul nostro sostegno anche i palestinesi moderati»), attuale capogruppo alla commissione Esteri della Camera dei deputati.
Partenza da piazza Risorgimento con in mano la torcia (e non è mancata l’ironia di qualche manifestante: «Più che una torcia mi sembra un manganello»), lungo le strade cappannelli di curiosi (lungo corso Vittorio Emanuele qualche commerciante ha persino gridato: «Finalmente, siamo con voi») anche stranieri, il corteo ha percorso velocemente e in silenzio viale Trento per poi imboccare piazza XX Settembre, il punto più vicino alla manifestazione “pro Palestina” che contemporaneamente si è svolta in piazzetta Cavour. E’ proprio davanti alla Casa del mutilato che un paio di giovani passanti ha gridato al corteo: «Siete delle m..», senza provocare reazioni. Il “serpentone luminoso” ha quindi attraversato via Cesare Battisti per percorrere corso Vittorio Emanuele, imboccare piazza della Motta e arrivare all’auditorium della Regione dove hanno preso la parola esponenti del Pdl, del Pd e dei Radicali, oltre che, naturalmente, i promotori Agrusti e il direttore di Tpn, Gigi Di Meo.
Tra i presenti, i deputati Manlio Contento, Isidoro Gottardo e Fulvio Follegot, i consiglieri regionali Edouard Ballaman, Danilo Narduzzi, Paolo Santin, Maurizio Salvador, Antonio Pedicini, Mara Piccin, Franco Dal Mas, il presidente della Provincia Alessandro Ciriani («E voglio rappresentare proprio tutta la provincia di Pordenone»), i sindaci Arturo Cappello, Renzo Francesconi e Angioletto Tubaro, gli assessori provinciali Alberto Zorzetto, Markus Maurmair e Riccardo Del Pup; ancora Umberto Tirelli, Valter Santarossa, Gina Fasan, Marco Pirina, Italo Corai, Francesco De Carli, Stefano Santarossa e Gianfranco Lenarduzzi.
In sala gli esponenti del Pd diventano tre: a Pertoldi e Maras s’è aggiunto l’ex deputato Isaia Gasparotto, secondo il quale «bisognava esserci, sbagliano coloro che non sono venuti, perché si possono avere altre opinioni, ma il segnale unitario da lanciare era importante». Poi gli interventi conclusivi, mezz’ora in tutto: tanti applausi per Manlio Contento ed Enzo Bortolotti, qualche contestazione per Mario Puiatti e soddisfazione di Agrusti perché «la città ha dato un forte segnale di pace senza dover gridare».

Data: 
Domenica, 18 January, 2009
Autore: 
ENRI LISETTO
Fonte: 
MESSAGGERO VENETO - Pordenone
Stampa e regime: 
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Alle manifestazioni dei filopalestinesi la violenza - verbale o fisica - non manca mai. A quella di sabato c'è stata la nonviolenza assoluta, anche in presenza di provocazioni. E' un altro concetto di civiltà.