"Dimenticare subito i grandi successi: e continuare imperterriti, ostinati, eternamente contrari, a pretendere, a volere, a identificarvi col diverso; a scandalizzare; a bestemmiare."
Parto proprio dall'intervento che Pier Paolo Pasolini avrebbe dovuto tenere al Congresso del Partito radicale del novembre 1975. Un intervento che poté essere solo letto, davanti ad una platea sconvolta e muta, perché due giorni prima Pasolini moriva ucciso.Questo monito che Pasolini rivolse ai radicali è più che mai attuale oggi dopo lo scandalo provocato a sinistra per la posizione assunta dai deputati radicali alla Camera dei Deputati in occasione del voto di fiducia al governo Berlusconi.
Una posizione che, a scanso di equivoci, è stata di voto contro Berlusconi, ma ciò che la stampa radiotelevisiva vuol far credere è invece la balla del salvataggio radicale del governo, tutto per nascondere la sconfitta delle opposizione di regime (da PD all'IDV, dai Finiani fino a Casini). Cioò che è certo invece è che noi Radicali siamo all’opposizione di questo governo e di queste opposizioni, troppo spesso uniti nel furto di denaro e di democrazia. Uniti negli accordi con Gheddafi così come nel garantire il finanziamento pubblico ai partiti e i privilegi vaticani.
Mi rivolgo anche ai molti che in queste ore riempiono la mia bacheca facebook con attacchi volgari e dozzinali. Cari amici del PD e dell'IDV, riflettete e, se avete voglia, apriamo quel dialogo pubblico che da sempre negate a voi stessi e al Paese. Non è certo con qualche sgambetto istituzionale o con le masse dei giovani indignati e pericolosamente pronti all'uso della violenza (come si è visto oggi a Roma) che si può costruire una alternativa all'attuale regime (di destra e sinistra).
Le opposizioni del PD e IDV in questi anni non hanno saputo sino ad oggi avanzare alcuna proposta per affrontare la crisi economica, né tantomeno “la questione democratica”. Niente per risolvere la bancarotta della giustizia, niente per dare delle risposte unitarie sulla riforma elettorale, niente per spiegare come si dovrebbe risolvere il problema dell’informazione negata agli italiani. Su questo abbiamo chiesto invano un confronto con il gruppo del PD inutilmente in questi ultimi mesi e continueremo a chiederlo.
Quello che è certo è che noi radicali, come ci chiese Pier Pasolini Pasolini, non dovremo "far altro che continuare semplicemente a essere noi stessi: il che significa essere continuamente irriconoscibili."