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Cofferati: dal Friuli può partire il cambiamento

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L'esponente della sinistra Ds ieri a Pordenone ha incontrato i rappresentanti dei movimenti e il candidato di Intesa democratica alla presidenza della Regione
«Occorrono una nuova politica e un nuovo rigore, servono programmi e progetti e uomini capaci. Il centro-sinistra in questa regione è in grado di esprimerli per dare avvio a una nuova stagione»
L'ex sindacalista: la voglia di unità si è tradotta in un'ampia coalizione

PORDENONE. E' un occasione per avviare «il confronto tra idee chiare, la buona politica e il buon governo e la prassi consolidata degli ultimi tempi», connotata da una pessima gestione del centro-destra che ha creato difficoltà crescenti agli amministratori. E' stata, quella del centro-destra, «una politica fallimentare» dimostratasi tale a livello nazionale e regionale. L'Italia sta perdendo credibilità a livello internazionale anche a causa «della scelta di aderire a una guerra illegittima» che ha provocato una rottura con i cittadini italiani «che apprezzano la Costituzione». Ed è pesante la responsabilità del governo che ha contribuito a delegittimare, in nome di una esercitata subalternità agli Usa, l'Onu. Si attacca sistematicamente la magistratura minando il diritto di cittadinanza, si usa, a fini privati, la comunicazione e gli organi di informazione. Sono alcune delle considerazioni di Sergio Cofferati, ieri leader della Cgil, oggi «nomade della politica», a Pordenone per un dibattito su pace, diritti e partecipazione.
Il palcoscenico è quello del cinema Capitol, la platea è quella delle grandi occasioni, con oltre seicento persone presenti, l'evento è un pubblico dibattito tra Cofferati, Riccardo Illy (arrivato in chiusura dei lavori perché reduce da un confronto elettorale a Monfalcone), Nevio Alzetta e Paolo Pupulin, candidati dei Ds, Natale Sorrentino, don Giacomo Tolot e Gianpaolo Carbonetto, voci di altrettanti movimenti, lo scenario è la competizione per l'elezione del presidente della Regione e il rinnovo del consiglio regionale. «Una consultazione importante - ha sottolineato Sergio Cofferati - perché pone le condizioni per un cambiamento» che potrebbe iniziare qui, in quest'angolo del Nord Est, e scatenare un effetto valanga sull'intero Paese, scalzando il centro-destra dal governo. E le fondamenta per un cambiamento ci sono tutte, secondo l'ex leader della Cgil, iniziando dal ruolo dell'Italia nel contesto europeo, proprio ora, alla vigilia del semestre di presidenza italiana della Ue. Un ruolo marginale, così diverso da quello conquistato solo pochi anni fa con la conquista dei parametri di Maastricht per la moneta unica. «Si era guadagnato il rispetto di molti questo Paese - ha ricordato l'ex sindacalista - perché seppe attuare una politica di risanamento conservando la coesione sociale. Oggi quel rispetto viene esplicitamente messo in discussione. La scelta di aderire ad una guerra illegittima ha provocato danni molteplici: una frattura con i cittadini che rifiutano la guerra come strumento per dirimere le controversie, la messa in moda di uno strumento che avrebbe dovuto garantire la pace nel futuro, come l'Onu. La guerra - ha ricordato Cofferati - è inefficace anche nei confronti del terrorismo» che si combatte con altri strumenti. E tutto ciò nasce «da un modello di subalternità nei confronti degli Usa» che puntano ad affermarsi come unica potenza mondiale e a relegare gli altri Paesi, e l'Europa stessa, in un ruolo subalterno.
Si assiste poi «al degrado della politica che si consuma nell'attacco alla magistratura e alla sua autonomia con lo scopo di garantire spazi privati a chi governa e ai suoi amici. E questo - tuona Cofferati - priva i cittadini del diritto di essere giudicati da una magistratura indipendente, si mette in discussione uno dei diritti fondamentali, quello di cittadinanza». Nell'elenco delle questioni aperte c'è poi il conflitto di interessi, mai risolto, che ha generato un monopolio dell'informazione «il restringimento della dialettica e della qualità dell'informazione. Non si era mai visto prima un uso così privato della comunicazione».
Si assiste ad attacchi sistematici alla Costituzione, si smantella la scuola pubblica, «e al degrado politico si affianca quello economico». Si riducono i trasferimenti, si tagliano le risorse all'università e alla ricerca. Si comunica per slogan, ma poi «nessun obiettivo economico è stato raggiunto. E' stato detto che le cause risiedevano nell'11 settembre, poi nella guerra, dimenticando che le difficoltà erano preesistenti. I trasferimenti alle imprese sono aselettivi e il risultato - rileva Cofferati - è che l'industria italiana è nelle condizioni che sappiamo». Il paradigma è la Fiat che ha beneficiato di rinnovi contrattuali inferiori al recupero dell'inflazione, di flessibilità declinata in tutti i modi possibili. Nè costo del lavoro nè flessibilità sono le cause della crisi della Fiat, le difficoltà «risiedono nel fatto che i consumatori non acquistano quelle auto perché le giudicano qualitativamente inadeguate e più care rispetto ad altri prodotti. E' - aggiunge - un problema di qualità di prodotto e di processo», di carenza di investimenti in innovazione.
Occorre una nuova politica e un nuovo rigore, servono programmi e progetti e uomini capaci, secondo l'ex sindacalista. Qualità rintracciabili nello schieramento di centro-sinistra che si propone oggi agli elettori del Friuli-Venezia Giulia, uno schieramento molto ampio che dimostra «come qui c'è voglia di unità» e il collante è rappresentato dai valori condivisi. Nel centro-destra «il cemento è rappresentato dagli interessi materiali: stanno insieme con la logica dell'impresa dove c'è un padrone e ci sono i dipendenti». Di carattere politico anche l'intervento, di saluto, del sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello, che individua queste elezioni come «la linea del Piave», l'occasione per il cambiamento e l'affermazione della forza delle idee rispetto ad un'invasione di ministri (il riferimento va alla convention del centro-destra) che lanciano messaggi inquietanti.
In chiusura l'intervento di Riccardo Illy che ha declinato i punti salienti del suo programma che abbracciano sociale, scuola, economia, integrazione, infrastrutture, ambiente, economia, innovazione. (e.d.g.)

Data: 
Domenica, 11 May, 2003
Autore: 
Fonte: 
MESSAGGERO VENETO - Regione
Stampa e regime: 
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