Il Movimento Friuli: «Chiederemo i danni». E Roberto Visentin scrive a Ciampi
Primo round di fronte al Tar, oggi a Trieste, per la complessa vicenda della presentazione delle liste elettorali per il voto dell'8 e 9 giugno prossimo. Questa mattina i giudici esamineranno il primo ricorso in materia, presentato dal Partito dei comunisti italiani per il mancato accoglimento, da parte del tribunale di Tolmezzo, della lista per la circoscrizione della Carnia, presentato dopo i termini fissati dall'ufficio elettorale regionale.
ANCHE LA REGIONE.All'udienza dovrebbero essere presenti anche i legali di Riccardo Illy, ma pure l'avvocato dell'amministrazione regionale. A deciderlo, in una riunione convocata in gran fretta ieri pomeriggio, è stata la giunta regionale presieduta da Alessandra Guerra (il presidente Renzo Tondo è in Patagonia) per tutelare la scelta dell'ufficio elettorale regionale, il cui assessorato è retto da Luca Ciriani, sull'interpretazione delle norme con cui ci si presenterà alle urne.
IN ATTESA.Il Tar esaminerà oggi l'ipotesi di una sospensiva provvisoria. Pendono anche i ricorsi dell'Udeur, di Bella Italia di Vittorio Sgarbi e delle altre liste estromesse dalla competizione elettorale. La Democrazia Cristiana presenterà tre distinti ricorsi, a firma di tre diversi candidati alle elezioni regionali, ad altrettanti Tribunali amministrativi regionali: del Lazio, del Molise e della Campania. Il Tar del Friuli Venezia Giulia ha poi deciso di esaminare una sospensiva collegiale il 26 giugno, ad elezioni concluse.
MOVIMENTO FRIULI.Ultimi esclusi, i friulanisti guidati da Marco De Agostini e Alberto di Caporiacco minacciano fuoco e fiamme. Dal 12 al 19 maggio i candidati del Movimento Friuli erano in lizza per le regionali nelle circoscrizioni di Pordenone e Udine, in collegamento con la Casa delle Libertà che candida Alessandra Guerra alla presidenza regionale. Poi, il dietrofront dei due tribunali, allineatisi sulle decisioni dei tribunali circoscrizionali di Tolmezzo, Gorizia e Trieste e della Corte d'appello, rivedendo il loro primo parere. «Hanno fatto marcia indietro nell'ultimo giorno utile, dopo aver ricevuto due lettere dell'assessore regionale agli Enti locali, Luca Ciriani e del presidente dell'ufficio centrale della Corte d'Appello, Eduardo Tammaro - spiegano i friulanisti - in cui rispettosi dell'autonomia dei giudici, fanno presente i rischi di dannosissime conseguenze nel caso in cui si continui a mantenere la prima opinione, contrastante con le altre, vale a dire il dover pagare i danni per le elezioni eventualmente annullate. Questa è un'ingerenza, Ciriani non ci voleva come alleati. Siamo pronti ad andare fino al Consiglio di Stato ed a chiedere i danni per le spese elettorali sostenute invano».
Lorenzo Marchiori