«Come accade per tutti i temi che coinvolgono la sfera individuale, di responsabilità e di coscienza del cittadino, anche nel caso del famigerato bingo si assiste allo stillicidio di proteste tese a trasformare una semplicissima tombola in allarme generale per la vita e l'incolumità cerebrale dei friulani.
Malgrado non si abbiano ancora notizie di danni gravi ai frequentatori della prima sala bingo aperta nel Trevigiano oltre un mese fa - afferma Gianfranco Leonarduzzi dei Radicali italiani - si conferma ancora una volta l'invadente atteggiamento etico nelle questioni politiche, di libertà individuali ed economiche del nostro Paese.
Purtroppo, il fondamentalismo che scaturisce dalle recenti prese di posizione di varie associazioni in merito all'apertura della sala bingo di Pordenone tende a imporre una visione dogmatica della realtà.
Si rinuncia alla libertà in nome dell'ordine e si scopre il disordine. Si rinuncia alla libertà in nome della morale e si scopre la diffusione a livelli di massa dell'immoralità anche nei temi della più estesa inconsapevolezza.
Valga, per questi predicatori e guaritori delle debolezze individuali, l'esempio che in Paesi dove il gioco del bingo è attivo da almeno trent'anni, non si sono ancora verificati i fenomeni di malattia sociale temuti».